La Neomarine svela come si trasformerà il Fosset dopo l’intervento
“Renderà Dervio un centro velico attrattivo, senza tralasciare la tutela del paesaggio”
DERVIO – Dopo le polemiche e la mobilitazione di alcuni cittadini, che hanno raccolto le firme contro il progetto, ora è l’imprenditore Marco Achler a prendere parola e illustrare l’intervento che sarà realizzato nella zona del Fosset di Dervio, lo specchio d’acqua posto all’interno del porto di Santa Cecilia.
Un progetto che ha già ottenuto tutti i permessi necessari da parte dell’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori, dal Comune di Dervio, dalla Provincia di Lecco e da Regione Lombardia, e che sarebbe quindi già pronto a partire.
Marco Achler ha ritenuto opportuno spiegare apertamente ai derviesi la propria posizione e più nello specifico il progetto, facendo chiarezza “su alcuni dati che sono stati riferiti alla stampa in modo non corretto e che potrebbero risultare quindi fuorvianti”.
Il progetto
Più nei dettaglio, spiega Achler, il progetto prevede la realizzazione di un impianto di alaggio barche con una gru a bandiera per imbarcazioni fino a 8 Ton e un piazzale di Manovra di circa 100 m² dotato di impianto di raccolta e depurazione delle acque derivanti dal lavaggio delle carene. I restanti circa 800 m² di concessione resteranno invece specchio d’acqua destinato all’ormeggio delle imbarcazioni sui due pontili galleggianti perimetrali (di cui uno predisposto per l’accesso disabili) che verranno realizzati .
“Il progetto è stato impostato per inserirsi nel contesto del porto di Santa Cecilia in maniera armoniosa e discreta. Posizionata in quella zona, infatti, la gru risulterebbe invisibile da qualsiasi punto di avvistamento dal lago, e ciò rappresenta un requisito cruciale per le approvazioni paesaggistiche”, assicura l’imprenditore che, non a caso, si è laureato al Politecnico di Milano con una tesi sull’applicazione di nuove tecnologie costruttive sottovuoto a basso impatto sull’ambiente, ed è quindi particolarmente attento alla questione ecologica.
“Sempre nell’ottica della massima tutela del paesaggio – prosegue Achler – l’intervento prevede l’installazione di un sistema di lavaggio delle imbarcazioni a circuito chiuso con un impianto di depurazione che consente di evitare sversamento di sporco e detergenti nel lago: si tratterebbe di uno dei rarissimi impianti di questo tipo ad essere montati sul Lario. Sotto i pontili, infine, potranno essere predisposti sistemi di rifugio sommersi per garantire la tutela della fauna ittica”.
“Faremo di Dervio un centro all’avanguardia”
Il progetto ha una “vocazione green” rassicurano dall’azienda e questa intenzione è dimostrata anche dalla recente sottoscrizione da parte della Neomarine della nota Charta Smeralda, un codice etico per condividere principi ed azioni a tutela delle acque, dei mari e degli oceani.
Sempre in questa direzione, la Neomarine è inoltre riferimento del Lecco Innovation Hub del Politecnico di Milano – Polo territoriale di Lecco per la sperimentazione di nuove vernici e pellicole adesive siliconiche antivegetative che non disperdono in ambiente alcun prodotto nocivo per l’ecosistema.
“Il sogno della Neomarine è quella di fare di Dervio un centro all’avanguardia per la vela e, in un porto, il posizionamento di una gru di alaggio è una condizione imprescindibile. Gli eventi velici ed il loro indotto, in termini di occupazione e di ricaduta economica per bar,negozi, ristoranti, artigiani e strutture ricettive sarebbe importante” afferma Achler.
L’imprenditore disponibile a variare il progetto
Alla luce delle preoccupazioni emerse per la tutela del Fosset, l’imprenditore si è detto comunque disponibile ad accogliere la proposta avanzata dal sindaco di Dervio di studiare una variante in corso d’opera riguardante esclusivamente il posizionamento della gru, sebbene l’area in questione – come si legge dai documenti rilasciati dalle autorità competenti – “non presenta elementi di naturalità che necessitano di particolare salvaguardia” e l’intervento è stato valutato come naturale conclusione dei lavori di bonifica dell’area portuale.
“E’ evidente – precisa l’imprenditore – che questa variante dovrà essere individuata, condivisa e concordata, oltre che con gli enti deputati ad esprimere pareri tecnici, anche con le altre attività nautiche aventi concessioni demaniali sul porto. Naturalmente i tempi tecnici dovranno essere compatibili con quelli preventivati per il progetto già approvato.”