Il Sentiero del Viandante si rilancia e mette a rete le sue bellezze

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Un nuovo progetto per vivere l’esperienza del Sentiero del Viandante

Sedici siti storici in ‘rete’,  giovani guide turistiche, ‘passaporti’ e timbri per coinvolgere i più piccoli

ABBADIA – Una nuova sinergia per valorizzare ulteriormente quella che è maggiore attrattiva turistica del nostro territorio: il Sentiero del Viandante, un percorso tra storia e natura, immerso nei panorami più suggestivi della sponda orientale del Lario.

Un tracciato noto e già molto frequentato, che da Lecco risale la sponda orientale del Lario e i suoi comuni, un itinerario percorribile a tappe, l’ideale per coniugare la scoperta delle bellezze del territorio con il piacere di una passeggiata. Ma come migliorare ulteriormente le sue potenzialità turistiche?

Un progetto, presentato giovedì sera ad Abbadia, metterà in rete sedici tra musei e punti d’interesse che si trovano lungo il percorso con un’iniziativa comune per rendere ancor più piacevole l’esperienza del sentiero: si tratta di ‘Viandanti a spasso nel tempo’, una proposta pensata in particolare per le famiglie e realizzata grazie ai finanziamenti di Lario Reti Holding e della Fondazione Comunitaria per il Lecchese.

Al centro la prof.ssa Catherinne de Senarclens

E’ l’idea pensata dalla prof.ssa Catherinne de Senarclens dell’associazione Amici del Museo delle Grigne di Esino e che è riuscita a coinvolgere le altre associazioni ed enti gestori dei siti storici delle rive lecchesi del lago.

I siti che partecipano al progetto

Oltre al Museo delle Grigne di Esino sono inclusi nel progetto la Torre di Maggiana (Mandello del Lario) il Museo del Latte e della Muggisca (Vendrogno-Bellano) il Civico Museo Setificio Monti (Abbadia Lariana).

Il museo delle Grigne di Esino
Il museo delle Grigne di Esino

A questi si aggiungono l’oratorio San’Andrea di Bonzeno a Bellano, l’itinerario ‘sui passi dei contadini’ da Bellano a Vendrogno, le torri di segnalazione e la Chiesa di Sant’Antonio a Vendrogno, Il Museo della Cultura Contadina e la Torre di Fontanedo a Colico, il Castello di Corenno e la Chiesa San Tommaso di Canterbury, la Torre e la via Crucis di Michele Vedani entrambe ad Esino, la Chiesa di San Giorgio e la Rocca Valmena a Mandello, il museo ‘Cantar di Pietra’ di Tremenico in Valvarrone.

“Sedici siti d’interesse e un unico filo conduttore, il Sentiero del Viandante” ha sottolineato Catherinne de Senarclens.

Soldato, pellegrino, mercante o contadina?

‘Viandanti a spasso nel tempo’ ha previsto la realizzazione di guide pratiche pensate per i più giovani, quattro diversi ‘passaporti’, tradotti anche in inglese, per vestire i panni di altrettanti personaggi ideati (il soldato spia del 1200, il pellegrino del 1400, il mercante del 1600, la contadina del 1800).

La torre “del Barbarossa” in frazione Maggiana.

Ognuno di questi passaporti contiene informazioni sui luoghi visitabili, divertenti quiz a tema e uno spazio poter appiccicare i ‘timbri’ che saranno rilasciati da ogni museo o punto d’interesse in cui si farà tappa. Ne sono stati stampati 20.000 già pronti per essere distribuiti.

Formate le giovani guide

Un’altra azione prevista nel progetto è la formazione di giovani guide per accompagnare i visitatori musei e ai luoghi storici del sentiero. La giornata di formazione si è svolta lo scorso 11 aprile e i ragazzi avranno un impegno attivo di 250 ore come accompagnatori turistici.

L’ingresso del museo Setificio Monti di Abbadia

“Abbiamo selezionato dei giovani in gamba – ha sottolineato la prof.ssa Catherinne – il loro compito più importante sarà quello di vivacizzare le visite e di renderle piacevoli, mettendosi all’altezza del loro pubblico. Pur con i musei chiusi, prima della zona gialla, si sono già messi all’opera aiutando nei preparativi”.

Fare rete sul territorio

Un progetto che punta su due importanti leve: “La cultura che diventa un’esperienza da vivere, ed è ciò che più i turisti cercano oggi quando visitano un territorio, e la capacità di fare rete – ha sottolineato il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli, vicepresidente del comitato di indirizzo e controllo di Lario Reti Holding – Speriamo che questo sia solo l’inizio di una collaborazione più ampia”.

“Le risorse sono importanti ma lo è di più la capacità di fare rete – ha sottolineato Maria Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione – è un progetto che vuole valorizzare la nostra cultura popolare e consegnarla ai giovani che sono il nostro futuro. In un momento di fragilità come questo, la bellezza ci aiuta ad andare avanti, non ci fa scordare le difficoltà ma ci aiuta ad affrontarle con uno sguardo diverso”.