Inscenato a Varenna lo sbarco dall’Isola Comacina e inaugurata la nuova “Lucia”
“Rappresentazioni come questa dovrebbero aiutarci tutti a imparare dalla storia, e spingerci a seguire la via dell’accoglienza come hanno fatto i nostri antenati”
VARENNA – Concluso ieri sera il primo atto della 39° Festa del Lago, tradizionale e sentito appuntamento che da due anni mancava nel borgo di Varenna. Durante la giornata che ha dato il via alle celebrazioni protagonista la rievocazione storica dello sbarco dei rifugiati dall’Isola Comacina, insieme all’inaugurazione della “Lucia” appartenente al Comune.
A fare da scenario per entrambi gli eventi la pittoresca Riva Grande illuminata di candele, dove numerosi avventori, sia italiani che stranieri, hanno preso posto in attesa di veder comparire sulla superficie del lago le imbarcazioni.
Presente all’iniziativa anche il sindaco Mauro Manzoni, che ha introdotto il battesimo della tipica imbarcazione a remi lariana, chiamata “Varenna”, sottolineandone il valore non solo in termini pragmatici, ma anche simbolici: “Per intere generazioni le imbarcazioni hanno significato lavoro, mezzo di comunicazione, scambi sociali. La barca è anche un simbolo ricco di significato, emblema della nostra personalità che guidiamo attraverso la vita. Compito nostro è portare a termine con dignità e umanità il nostro viaggio e guadagnare il porto sicuro che ci dona la piena felicità”.
Il primo cittadino ha parlato poi con fierezza e patriottismo del novello “batèl”, nome storico dell’imbarcazione: “Ogni volta che lo vedremo solcare le acque del nostro lago, saremo tutti un po’ orgogliosi di vedere il nome Varenna rappresentato nelle gare che verranno disputate nelle acque lariane e verrà ammirata in particolar modo dai visitatori che provengono da ogni parte del mondo”.
Ci ha tenuto infine a omaggiare i manutentori: “Ringrazio l’associazione remiera “I Laghee” di Bellano per l’opera di manutenzione e rimessaggio dell’imbarcazione e per la passione che esprimono nell’ingaggio dell’attività sportiva, elemento essenziale per la conservazione di questa tipica barca lariana e per il sostegno alle antiche tradizioni”.
Fautori dell’evento, oltre ai “Laghee”, l’Amministrazione comunale, il Gruppo degli Alpini e la Pro Loco, con il contributo di Navigazione Laghi. Fondamentali anche gli amici delle “Lucie” manzoniane e i figuranti volontari, che hanno inscenato lo sbarco dei rifugiati dall’Isola Comacina.
Vero fulcro della manifestazione infatti la rappresentazione di questa pagina di storia difficile da rintracciare, ma importante da ricordare in quanto segno indelebile nel passato di Varenna: nel 1169 i comaschi attaccarono e rasero al suolo l’Isola Comacina, gettandone le pietre nel lago affinché nulla potesse essere ricostruito. I pochi sopravvissuti si rifugiarono a Varenna, e sbarcarono sulla Riva Granda accolti da popolani e religiosi.
Dopo l’arrivo dei superstiti, la processione di figuranti in costume si è spostata presso la Chiesa di S. Giovanni Battista, dove prima della preghiera è intervenuto don Enrico Mauri, rimarcando l’importanza di rappresentazioni storiche come quella varennese: “Raffigurazione di questo tipo dovrebbero aiutarci tutti a imparare dalla storia, sebbene sappiamo che, anche alla luce degli attuali eventi, l’uomo ha continuato e continua a fare la guerra, espropriando gli altri. Ci sono alcuni però, come gli antenati di questo paese, che hanno scelto di seguire la via dell’accoglienza. Ciascuno di noi può percorrere questa strada e decidere di costruire, invece che distruggere”.
Secondo atto della Festa del Lago questa sera, con gli attesissimi fuochi d’artificio in programma alle ore 23.15. Attivo come ieri sera, così come per tutta la giornata, sarà inoltre il servizio di street food in zona Olivedo.
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