Istituzioni, associazioni e cittadini uniti ricordando la Liberazione
Omaggio ai Caduti, corteo al cimitero e discorso del sindaco
MANDELLO – “Oggi resistenza è diffondere la cultura del rispetto reciproco, della solidarietà, dell’aiuto. La guerra la si scongiura smettendo di cercare vincitori e vinti di guerre passate e presenti, ma affermando il giusto e il vero, apprezzando il pensiero diverso e condannando ogni estremismo e gli errori che a esso ne conseguono, per far si che non vengano commessi di nuovo, da chiunque“.
Di fronte al monumento ai Caduti nel cimitero di Mandello, circondato da tricolori, risuonano tra i presenti le parole del sindaco Riccardo Fasoli, scelte, scritte e pronunciate per celebrare e commemorare l’anniversario della Liberazione.
Ad accompagnare la ricorrenza del 25 aprile una splendida giornata di sole. Ed è proprio dalle condizioni atmosferiche che parte l’incipit del primo cittadino: “Ringrazio tutti voi per essere qui, nonostante il clima di questa giornata che invoglierebbe a fare tutt’altro. In tanti dimenticano il motivo per cui oggi è un momento di festa e si sta a casa dal lavoro. L’augurio è che ciascuno di voi sensibilizzi e spieghi a chi è assente l’importanza di questa celebrazione”.
Prima del discorso del sindaco, un lungo corteo è partito da piazza del Comune alla volta del cimitero, formato da istituzioni, associazioni (tra cui Avis, gruppo degli Alpini, Soccorso degli Alpini, Archivio Comunale della Memoria Locale, Pro Loco), forze dell’ordine e cittadini. In mattinata non è mancato anche l’omaggio ai caduti per la libertà, presso monumenti e lapidi, da parte di una delegazione dell’Amministrazione comunale e delle associazioni Combattentistiche e d’Arma.
La piccola folla si è poi radunata intorno alla cappella centrale del luogo di sepoltura, per ascoltare l’omelia di Don Giuliano Zanotta e, in seconda battuta, dopo la deposizione della corona, il sindaco Fasoli: “La liberazione si perde ormai nei libri di scuola, nei racconti dei pochi sopravvissuti: esperienze che le nuove generazioni faticano a credere che siano vere e realmente accadute, qui, a casa nostra. Si festeggia la liberazione dalle piaghe più oscure del secolo scorso, giunta grazie alle forze alleate e alla grande resistenza, sorta spontaneamente in tutta Italia e non solo. La resistenza che ricordiamo oggi è quella dei tanti partigiani uomini e donne che resistettero in ogni parte d’Italia”.
Servendosi dell’anafora, ha poi definito le componenti di questa Resistenza: “E’ la resistenza fatta dai tanti soldati italiani che dopo l’8 settembre 1943 si rifiutarono di combattere ancora, trasformandosi in facili prigionieri. E’ la resistenza degli operai che scioperarono per boicottare la produzione bellica tedesca. E’ la resistenza degli imprenditori che salvarono i loro operai dalla deportazione in Germania. E’ la resistenza dei ferrovieri che rallentarono i treni per consentire ai deportati di saltare giù. E’ la resistenza dei medici che firmarono certificati falsi pagando di persona”.
Continua: “E’ la resistenza del sergente degli Alpini Maggiorino Marcellin che in Val Chisone fronteggiò con mille uomini le SS e la Luftwaffe. E’ la resistenza degli oltre 600 mila internati in Germania, che preferirono restare nei lager nazisti in condizioni drammatiche, piuttosto che andare a Salò a combattere altri italiani. E’ la resistenza dei 90 mila militari che morirono dopo l’8 settembre: i fucilati di Cefalonia, i bersaglieri che si batterono al fianco degli Alleati… E’ la resistenza di tutti gli uomini e le donne che si sacrificarono per gli altri, come i tanti carabinieri che persero la vita difendendo i propri concittadini dalla furia nazista”.
Ad accompagnare i partecipanti durante il corteo e nel corso delle celebrazioni, suonando le note del silenzio militare, l’inno di Mameli e ‘Bella Ciao’, il Corpo Musicale Mandellese.
GALLERIA CERIMONIA 25 APRILE
Ieri, lunedì 24 aprile, la Fiaccolata degli sportivi fino a Fiumelatte
A precedere i momenti commemorativi di oggi, la Fiaccolata degli sportivi, partita ieri dalla Polisportiva e arrivata fino a Montagnetta di Fiumelatte. Alcuni bikers della ASD Bikers Team Mandello e giovani atleti della sezione Atletica si sono susseguiti lungo la Sp72, scortati da Carabinieri e Polizia Locale, oltre che da una rappresentanza del gruppo Arcobaleno.
Punto d’approdo il Monumento dei martiri partigiani fucilati dai fascisti delle Brigate Nere, l’8 gennaio 1945. Tra loro perse la vita anche il mandellese Domenico Pasut.