Villa Monastero si fa ancora più bella, restauro e nuovo giardino

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8 marzo villa monastero

Oltre 1,7 mln dal Pnrr per la riqualificazione del giardino botanico di Villa Monastero

Il progetto della Provincia si è aggiudicato il primo posto tra quelli presentati

LECCO – Dalla proposta spontanea di un architetto, al primo posto ottenuto tra i progetti in lizza per i fondi del PNRR: un successo che vale 1,7 milioni di euro quello portato a casa della Provincia di Lecco, a tanto ammontano i fondi erogati dal piano straordinario per la riqualificazione del giardino botanico di Villa Monastero di Varenna

“Ci siamo riusciti con un metodo nuovo per un ente pubblico e che può essere d’esempio anche per i comuni – ha sottolineato la presidente della Provincia, Alessandra Hofmann – un professionista si è assunto il rischio di impresa, producendo una prima progettazione a costi contenuti a fronte dell’impegno di realizzare il progetto definitivo ed esecutivo in caso di ottenimento del finanziamento”.

Da destra la presidente Alessandra Hofmann e la consigliera Fiorenza Albani

Così è stato: il progetto del team guidato da Valerio Cozzi, specializzato nell’architettura di paesaggio e giardini, ha primeggiato tra le 106 proposte presentate da altri enti da tutta Italia.

“Villa Monastero e il suo giardino botanico li conosco da sempre, sono stati parte dei miei studi, e ho sempre pensato avesse bisogno di un intervento per ‘stanchezza’ vegetazione presente – ha spiegato l’architetto – nel momento in cui è stata aperta la possibilità di finanziamento per ‘ringiovanire’ l’identità dei giardini storico, allora è stato per me spontaneo mettermi a disposizione di questa iniziativa”.

Un giardino storico quello della villa varennese, realizzato tra il 1904 e 1909dal tedesco Walter Kees. “Non abbiamo fatto altro che seguire le sue linee guida per progettare la riqualificazione” ha sottolineato l’arch. Cozzi.

L’archietto Valerio Cozzi

L’intervento prevede l’ampliamento delle specie botaniche presenti l’arricchimento del suolo ormai esausto dove sono poste le attuali piante, la sistemazione dell’apparato scultoreo presente, operazioni di messa in sicurezza dove necessarie, come la sostituzione dei parapetti, la realizzazione di nuove aree attrezzate per eventi all’aperto, nuovi sistemi di irrigazione a risparmio idrico e sostituzione dell’impianto elettrico esistente con uno nuovo ad alta efficienza.

Piante di agrumi e palme di specie differenti, agavi, ortensie americane, oleadri dai fiori bianchi, gialli e rosa, lagerstroemie sono alcune delle tipologie di piante che troveranno posto nel giardino della villa, compresa l’aloe, la cui presenza caratterizzava in passato il monastero originario, insieme ad altre piante curative e officinali che saranno nuovamente proposte.

Il Giardino degli Sposi in uno bozza del progetto

I lavori saranno assegnati formalmente questo venerdì all’azienda incaricata e partiranno a fine mese per concludersi tra due anni, il 30 dicembre 2024. “Il giardino nasce di fatto nel momento in cui avremo finito di costruirlo – ha spiegato l’architetto Cozzi – la messa a dimora della piante avverrà nel momento giusto, seguendo la loro stagionalità”.

La villa riaprirà comunque a marzo, consentendo la visita di quelle aree del giardino botanico non interessate dai lavori nei momenti di apertura al pubblico. Il progetto prevede la caratterizzazione delle diverse aree esterne alla villa: sarà riqualificato l’attuale ‘Giardino degli Sposi’ con fioriture bianche, ci sarà un ‘Giardino del Sole’ con oleandri, il ‘Giardino all’Italiana’ colpito da un infestazione di insetti sarà rimesso a dimora, spazio poi alle ‘Americane’ ovvero alle omonime ortensie e infine il ‘Giardino delle Rose Senza Spine’.

Gli interventi previsti (tre tavole, vedi galleria)

“L’architettura del giardino è in continuo colloquio con quella della villa. Riportare questo giardino alla sua bellezza originaria è l’obiettivo e il progetto dell’architetto Cozzi ha soddisfatto le condizioni che ci siamo posti” ha rimarcato da Anna Ranzi , conservatrice di Villa Monastero, aggiungendo che saranno previsti dei percorsi esperenziali dedicati ai visitatori per conoscere come era la vita nella villa al tempo del monastero e altri dedicati allo stesso giardino.

Anna Ranzi, curatrice di Villa Monastero

“Questa iniziativa nasce da un incontro importante tra delle persone, l’architetto e il suo team con tutta la struttura della Provincia e quando oltre al lavoro c’è la passione, allora si crea un connubio perfetto e nascono i risultati” ha commentato la presidente Hofmann.

Attenzione sarà posta ad una “maggiore fruibilità del giardino, in particolare per le persone con disabilità” ha spiegato il consigliere provinciale Fiorenza Albani il grande afflusso di visitatori conosciuto negli ultimi anni. oltre 209 mila quelli registrati nel 2022.

Il restauro della Villa

Il giardino non sarò l’unico a cambiare volto nei prossimi mesi: grazie ad un ulteriore bando assegnato, in questo caso dal Ministero della Cultura, sarà possibile effettuare dei lavori di restauro delle facciate esterne della villa.

L’intervento costerà circa un milione di euro, di cui 800 mila coperti da finanziamenti statali. “I lavori prevedono l’eliminazione dell’amianto dalla copertura, il restauro conservativo delle facciate e il rifacimento di una parte di impiantistica in un’ottica di risparmio energetico – ha spiegato il dirigente provinciale, l’arch. Luca Gilardoni – La gran parte degli interventi dovrà realizzarsi durante i mesi di chiusura, affinché alla sua riapertura il grosso sia completato”.

L’arch. Luca Gilardoni

In cantiere c’è anche la messa in sicurezza delle sponde, erose dal lago, e della darsena. Ulteriori finanziamenti consentiranno poi l’installazione di uno spazio di ristoro.

Un nuovo logo

Le novità per Villa Monastero non sono finite qui: è stato infatti recentemente realizzato un nuovo logo istituzionale di questo bene storico culturale.

 

Nella grafica realizzata, le due colonne tortili della villa, diventano la base per la “M” di monastero mentre la ‘V’ le unisce richiamando elementi naturalistici quali una foglia o le onde del lago. La tonalità ocra richiama il colore originario della villa che riemergerà dal restauro delle sue facciate.