Il primario di Chirurgia Andrea Costanzi ha illustrato via web il funzionamento del nuovo macchinario
Il dg Favini: “E’ un segnale forte di attenzione a questo territorio. Da oggi riapre pure la pediatria”
MERATE – E’ la terza attiva in Italia. Stiamo parlando della nuova colonna laparoscopica con visione Ultra High Definition, più comunemente nota come 4K, macchinario di cui è dotata, da qualche giorno, la sala operatoria integrata della Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale dell’Ospedale San Leopoldo Mandic di Merate dell’Asst di Lecco.
Uno strumento importante, finora a disposizione solo dell’ospedale Niguarda di Milano e dell’ospedale Gemelli di Roma, grazie alla quale sarà possibile effettuare interventi ancora più precisi ed efficaci.
Collegato via web dalla sala chirurgica, il primario Andrea Costanzi ha mostrato ai vertici di Ass e Ats, ai rappresentanti della politica capitanati dal sottosegretario Andrea Costa (assente la vice presidente della Regione Lombardia Letizia Moratti) e dall’onorevole Maurizio Lupi e ai giornalisti il meccanismo di funzionamento di questa particolare colonna laparoscopica Sistema Rubina che consente una risoluzione globale quattro volte superiore allo standard. “Sono particolarmente soddisfatto di poter contare su questo nuovo dispositivo – ha detto Costanzi -. Il chirurgo laparoscopista è sempre alla ricerca di nuove soluzioni che consentano di beneficiare di una visione operatoria ad alta definizione, che valorizzi dettagli invisibili all’occhio umano e che contribuisca alla precisione e all’efficacia del gesto chirurgico aumentando la sicurezza del paziente e accorciando i tempi chirurgici”.
Il direttore generale dell’Asst Lecco Paolo Favini ha sottolineato come questo sia un investimento importante che testimonia l’attenzione dell’azienda ospedaliera verso l’ospedale di Merate, in cui da oggi viene riaperto il reparto di Pediatria, che nelle scorsi mesi era stato convertito Covid.
E di potenziamento delle strutture ospedaliere e della medicina territoriale ha parlato anche Andrea Costa, sottosegretario di Stato alla Salute , esponente di Noi con l’Italia: “In questi 14 mesi di pandemia abbiamo avuto la conferma di quanto siano strategici i presidi sanitari sul territorio, in moltissimi casi delle vere e proprie eccellenze, troppo spesso poco valorizzate. Il San Leopoldo Mandic ne è un esempio: mettendo a disposizione spazi e personale ha permesso alla Lombardia di affrontare la situazione di emergenza, offrendo assistenza sanitaria a sostegno di nosocomi più grandi – come quello di Bergamo in occasione della prima ondata di Coronavirus, o di Milano e di Monza nella seconda – improvvisamente travolti dalla corsa e dalla violenza del virus. Ed è proprio dal potenziamento delle strutture ospedaliere e dalla medicina di prossimità che il nostro Sistema Sanitario Nazionale dovrà ripartire. Il Recovery Plan sarà senza dubbio il principale strumento per attuare tale riforma. La giornata odierna è significativa però anche perchè con l’acquisto di questa strumentazione di nuova generazione per interventi non legati al Covid si vuole lanciare un forte messaggio di prospettiva, di futuro: far tornare al più presto gli ospedali a svolgere l’attività ordinarie, di screening e di prevenzione di cui i nostri cittadini hanno un crescente bisogno”.
Anche Maurizio Lupi, deputato nonché presidente di Noi con l’Italia, ha ribadito l’importanza dell’ospedale di Merate, sottolineando: “L’emergenza pandemica ci ha insegnato almeno due cose: non è più tempo di tagli lineari alla Sanità, anzi, semmai è tempo che si torni a investire in strutture e personale a tutela della salute dei cittadini; e, secondo, le eccellenze ospedaliere, assolutamente necessarie, da sole non bastano, la medicina sul territorio, e tutto quello che le compete e la rafforza, è il nuovo orizzonte a cui dobbiamo guardare”.
Tornando invece all’apparecchiatura in servizio all’ospedale di Merate, la colonna laparoscopica sistema Rubina permette una visione tridimensionale 3D, che aiuta nella dissezione in corso di interventi complessi e nella realizzazione di suture intracorporee. Il sistema è inoltre dotato della visione con Verde di Indocianina per il controllo della corretta vitalità dei visceri e per l’individuazione delle ramificazioni biliari.
Lo schermo 55 pollici, 4K, 3D rende la visione laparoscopica addirittura migliore di quella sperimentata a cielo aperto consentendo una immersione a dimensioni reali all’”interno” del paziente. La sala integrata è inoltre dotata di un nuovo sistema di streaming che la collega ai computer del reparto, alla sala scientifica e a tutte le piattaforme interattive comunemente in uso.