Alzaia ancora interrotta, lo Stallazzo: “Costretti a una nuova chiusura”

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Lo Stallazzo

La presa di posizione della cooperativa Solleva a fronte della mancata riapertura dell’alzaia dopo la frana

“Siamo costretti a nuovo fermo a fronte della mancata riapertura al transito di bici e pedoni del percorso lungo il fiume”

PADERNO D’ADDA – “Siamo costretti a una nuova chiusura: non è una sconfitta, è la semplice presa d’atto della cruda realtà”. A parlare è Luigi Gasparini, presidente della cooperativa Solleva che gestisce il punto ristoro Lo Stallazzo lungo l’alzaia dell’Adda.

Dopo essere rimasto chiuso diversi mesi per via dell’interruzione del percorso ciclopedonale sul lungofiume causato dalla frana del maggio 2024 e aver riaperto, con non poche fatiche, alcuni mesi fa, lo Stallazzo si vede obbligato a un nuovo fermo a fronte della mancata riapertura al transito di bici e pedoni del percorso lungo il fiume.

Sabato 25 ottobre sono stati presentati infatti i lavori di realizzazione del bypass pedonale provvisorio lungo circa 500 metri, costruito per riaprire il transito del percorso ciclo-pedonale, ma finora non è stato possibile procedere con la riapertura effettiva perché non è stato completato l’iter autorizzativo.

Un ulteriore stop  che ha portato i gestori della struttura ricettiva a prendere una sofferta decisione: “La mancata riapertura del transito lungo l’alzaia, interrotta dalla frana dal 16 maggio 2024, nonostante le assicurazioni e promesse più volte espresse dagli enti pubblici preposti, ha purtroppo obbligato la cooperativa sociale Solleva ad assumere, per il secondo anno consecutivo, la decisione sofferta di chiudere i battenti”.

Non sarà una chiusura totale: “Per il momento si proverà ad assicurare il servizio nelle giornate festive e il sabato, rispondendo positivamente anche alle richieste di gruppi organizzati lungo la settimana. Impossibile disporre diversamente. Naturalmente tutto dipenderà anche dalle condizioni meteorologiche e dalle effettive presenze”.

Gasparini tende a precisare come questa iniziativa non nasconda alcuna frecciatina nei confronti di nessuno: “Non intendiamo muovere accuse nei confronti di alcuno perché siamo consapevoli delle difficoltà oggettive: non possiamo però gestire l’attività in perdita, senza il supporto economico del “Pubblico””.