Promossa anche una raccolta firme contro l’installazione dell’antenna telefonica
Il Comune ha concesso l’autorizzazione all’installazione non avendo argomenti tecnici, giuridici o urbanistici per negarla
OSNAGO – Manifestare la propria contrarietà all’installazione di un’antenna da 34 metri a Osnago. Chiedere a tutti gli amministratori di approfondire le tematiche legate all’inquinamento elettromagnetico nonché proporre ai sindaci di predisporre nuovi regolamenti che tengano conto della dislocazione di luoghi sensibili da tutelare.
Sono le ragioni alla base della nascita del comitato Tutela Salute Pubblica, costituito il 6 settembre per seguire da vicino e contrastare, nei limiti del possibile, l’installazione di un’antenna 5 G, alta 34 metri, nella zona delle Marasche al confine con Cernusco e Merate.
Dopo aver in un primo momento cercato di opporsi alla posa del dispositivo, suggerendo all’operatore privato di posizionarlo nella zona dell’acquedotto, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Brivio ha comunicato, durante il consiglio del 16 settembre scorso, di non aver altra scelta se non quella di concedere l’autorizzazione alla posa del manufatto.
Una decisione sofferta a cui la Giunta osnaghese è arrivata dopo aver consultato gli enti competenti in materia e anche un avvocato che ha palesato il concreto rischio di un ricorso al Tar da parte dell’operatore nel caso di diniego dell’autorizzazione.
Una posizione che non ha trovato concordi gli esponenti del gruppo di minoranza di Orgoglio Osnago e neppure i portavoce del neonato Comitato: “La legge attuale impedisce alle amministrazioni di esercitare il dovere istituzionale e primario della tutela della salute dei loro concittadini, togliendo alle stesse la possibilità di pianificare la scelta della zona in cui le antenne potranno essere posizionate – dicono gli esponenti del gruppo civico -. Spesso, però, gli stessi sindaci sono poco o per niente sensibili a questa tutela, più preoccupati, come ha dimostrato il sindaco Brivio, di un possibile contenzioso legale con le aziende. Anche se non emettono fumi e/o cattivi odori, le antenne di telefonia mobile sono oggetto di studi che mettono in dubbio la loro sicurezza per la salute dei cittadini che risiedono nel territorio circostante”.
Nel mirino del Comitato anche gli enti preposti al controllo delle emissioni inquinanti: l’Arpa, che “si basa purtroppo, sui dati forniti dalle stesse aziende interessate all’installazione e leggi troppo vecchie per le nuove tecnologie” e “l’ATS (Azienda Territoriale Sanitaria) che non ritiene “erroneamente” di essere competente in materia”.
Il gruppo ha anche rilanciato la raccolta firme “No antenna a Osnago” che, iniziata da pochi giorni, ha già raggiunto 250 firme Si può firmare online: https://chng.it/6HJ4x2T4Yh Per adesioni al comitato: 347-1796785 (Caterina) Mail: comitato.tutelasalutepubblica@gmail.com Facebook: Comitato Tutela Salute Pubblica