Casatenovo, Covid: contagi in lieve aumento. Galbiati: “Fondamentali i vaccini”

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Filippo Galbiati
Il sindaco Filippo Galbiati

L’appello del sindaco medico: “I vaccini anti-covid rappresentano l’unica vera speranza di uscire da questa situazione”

Lieve incremento dei casi anche a Casatenovo, con numeri però attualmente sotto i picchi registrati in autunno

CASATENOVO – Trenta nuovi casi di infezione da Covid 19 nelle due settimane dal 13 al 26 febbraio. E’ il dato diffuso ieri, domenica, dal sindaco Filippo Galbiati, registrando un “lieve incremento rispetto alla prima metà di febbraio, ma ancora in misura ridotta rispetto ai picchi di ottobre e novembre con 70 casi a settimana”.

Una considerazione a cui il primo cittadino aggiunge la constatazione che “i dati degli ultimi giorni, anche da contatti informali, sembrano in crescita ed andranno verificati”.

L’analisi dei numeri registrati a Casatenovo conferma la maggiore diffusione nella giovane età: 7 i positivi con meno di 20 anni, 9 quelli tra 20 e 40 anni,  11 tra 40 e 60 anni e 3 con più di 60 anni. Quanto al genere, 14 sono maschi e 16 femmine. A febbraio non si sono per fortuna registrati decessi.

Galbiati ha sottolineato l’impegno del Comune ad aiutare le persone anziane in difficoltà con il trasporto per la campagna vaccinale, gestita da Regione Lombardia ed ATS. E’ necessario prenotare però l’appuntamento contattando il servizio sociale o inviando una mail direttamente al sindaco (sindaco@comune.casatenovo.lc.it). “Preciso che il Comune non può programmare vaccini. Raccomando l’adesione alla campagna vaccinale, secondo le indicazioni di Regione/ATS e dei Medici curanti. I primi dati, nei paesi in cui sono state eseguite vaccinazioni in modo esteso e nelle comunità dove anche da noi questo è avvenuto (sanitari), la riduzione dei contagi è significativa. I vaccini anti-covid rappresentano l’unica vera speranza di uscire da questa situazione. Le specifiche, e rare, condizioni patologiche di controindicazione al vaccino vanno puntualmente verificate con i Medici curanti”