L’incontro ieri pomeriggio, venerdì, al cine teatro San Luigi di Cernusco
Il campione Fulvio Collovati si è raccontato a cuore aperto: “Gli anni più belli? Quelli dell’oratorio perché più liberi”
CERNUSCO – Dai festeggiamenti per la vittoria dei mondiali di Spagna 82 alle partite contro fuoriclasse del calibro di Maradona, passando per i giorni “più belli perché più liberi” vissuti nel campetto da calcio dell’oratorio a Limbiate, prima di passare al Cusano Milanino e da lì staccare il biglietto per la serie A e la nazionale.
E’ un ritratto a tutto tondo quello che è uscito ieri pomeriggio, venerdì, durante l’incontro con Fulvio Collovati, campionissimo dei mondiali di calcio del 1982 e volto noto come commentatore delle trasmissioni televisive sportive.
Invitato a prendere parte ai festeggiamenti per il 20esimo anniversario di fondazione del gruppo sportivo San Luigi, Collovati non si è sottratto alle domande del giornalista della Gazzetta Francesco Ceniti grazie al quale è stato possibile organizzare l’appuntamento, ripetendo più volte ai ragazzi l’esperienza fondamentale e formativa vissuta prima in oratorio e poi al collegio di Milanello.
“Per me sono state delle palestre di vita perché ho imparato le regole e i comportamenti da tenere dentro e fuori dal campo”. Anni 70, altri tempi, dove le scuole calcio non esistevano: “Gli osservatori giravano tutti gli oratori per vedere i ragazzi giocare. Un giorno bussarono alla porta di casa mia dicendo ai miei genitori che ero bravo a giocare. Andai al Cusano Milanino e dopo un anno mi proposero di passare al Milan o all’Inter. Scelsi i rossoneri perché erano la mia squadra del cuore”.
Nel giro di poco tempo l’esordio in serie A e l’inizio di una carriera vertiginosa con l’incontro con campioni come Gianni Rivera, la convocazione in Nazionale e i mondiali vissuti a fianco di Bearzot: “Odiava quando gli davano del difensivista. E’ stato un grande allenatore, molto sottovalutato visto che nel ’78 la nazionale arrivò in semifinale, nel ’82 vinse i mondiali e nel ’86 passò il girone di qualificazione”.
Tra i tanti aneddoti raccontati anche le partite contro Maradona (“Un fuoriclasse”), l’onore di vestire la maglia azzurra e i festeggiamenti per il mondiale di Spagna vissuti fino a oggi in un’onda emotiva che non si è mai fermata. “Non so perché quel mondiale è rimasto così impresso nella memoria collettiva. Forse per l’urlo di Tardelli, o per il presidente Pertini: sicuramente per la presenza di tanti personaggi che hanno fatto la storia”.
Poi i consigli ai ragazzi: “Non scoraggiatevi mai di fronte alle difficoltà. Anche io ho avuto debolezze e fatiche. Non bisogna mai darsi per vinti perché il calcio è divertimento e sudore, allenamento e costanza, forza e fantasia”.
Critico sullo scarso investimento nei settori giovanili (“e poi non sappiamo chi far giocare in Nazionale”), Collovati ha anche parlato di un calcio che è diventato un po’ troppo mercato e business perdendo un po’ di vista l’umanità.
Sul palco sono poi saliti il sindaco Gennaro Toto, il consigliere con delega allo Sport Giovanni Mandelli, il presidente del Gs San Luigi Ermanno dell’Orto e il responsabile del settore giovanile dell’Asd Brianza Olginatese Federico Salomoni per la consegna dei gagliardetti delle società.
Doverosi i ringraziamenti per la testimonianza di sportività e simpatia prima di lasciare spazio ai selfie con i ragazzi delle squadre sportive cernuschesi.