Sono 323 i cernuschesi contagiati dal virus da inizio pandemia, nel febbraio 2020
“Cautela e attenzione dovranno guidare i nostri comportamenti per contrastare il diffondersi del virus”
CERNUSCO – Anche Cernusco è Covid free. Un importante traguardo, raggiunto il 20 giugno, che la sindaca Giovanna De Capitani ha voluto condividere con tutta la cittadinanza, ricordando come purtroppo il virus abbia colpito, in maniera forte e spietata, nella piccola realtà brianzola, dove tra l’altro la presenza di un focolaio Covid aveva costretto l’amministrazione comunale a chiudere, il marzo scorso, la scuola primaria prima del lockdown generalizzato riguardante la Lombardia.
“In questo momento solo due persone si trovano in isolamento domiciliare, di cui una precauzionale per rientro dall’estero e una per contatto ma non contagiata – puntualizza De Capitani – . I dati ufficiali trasmessi da Ats segnalano complessivamente 323 cittadini cernuschesi contagiati dal virus dall’inizio della pandemia con 12 decessi conclamati per causa Covid. Sappiamo che il nostro paese ha purtroppo rilevato un numero di vittime più alto che, soprattutto nella prima fase dell’emergenza sanitaria del 2020, non venivano prontamente classificate quali morti da Covid oppure sopraggiungevano aggravamenti di malattie pregresse”.
La campagna vaccinale in atto e la stagione estiva stanno contribuendo alla drastica riduzione dei contagi: “Adesso stiamo tutti auspicando un rapido miglioramento dovuto alla campagna vaccinale massiva che coinvolge, con importanti percentuali di cittadini vaccinati, anche il nostro territorio”.
Da qui l’invito: “La cautela e l’attenzione dovranno restare ancora per un lungo periodo nostre compagne nelle relazioni quotidiane in attesa della completa vittoria sanitaria sul virus. Ogni nostro gesto deve ancora tenere presente le consuete precauzioni a cui ci siamo abituati per consentirci di valutare, di volta in volta, se e come allentare la soglia di attenzione”.
L’auspicio è quello di poter fronteggiare il virus con il buon senso unito a una vigile attenzione: “Saremo noi, e non più i decreti o le normative, a stabilire il grado di protezione da applicare alla nostra vita sociale in base alle situazioni e ai diversi contesti in cui ci troveremo. Responsabilità e rispetto verso i più fragili sapranno proteggerci e consentirci gradualmente di riprendere le nostre abitudini relazionali”.