Giovedì scorso è stato piantato un albero per ricordare il piccolo Gioele, morto a seguito di un tragico incidente
L’idea è partita dai compagni di classe della 2^ A e sostenuta e accolta dalla scuola e dall’amministrazione comunale
CERNUSCO – Un ciliegio per ricordare il piccolo Gioele Petza volato in cielo lo scorso 13 maggio a seguito di un tragico incidente stradale. La piantumazione è avvenuta giovedì 27 maggio alle 15 nel cortile antistante il plesso della scuola primaria “G. Rodari” dell’IC “A. Bonfanti e A. Valagussa”.
L’idea è partita dai compagni della classe 2^ A i quali hanno espresso – ai loro insegnanti- il desiderio di piantare un albero di ciliegio nel giardino della scuola, non solo perché il ciliegio è una pianta che fruttifica a Maggio – il mese in cui purtroppo Gioele è volato in cielo- ma anche perché le ultime tre lettere della parola cilieGIO corrispondono al nome con il quale Gioele veniva solitamente chiamato.
L’idea è stata accolta e sostenuta dal sindaco del Comune di Cernusco Lombardone Giovanna de Capitani che insieme al collega di Merate Massimo Panzeri, ai genitori del piccolo, ai docenti e alla dirigente scolastica Francesca Anna Maria Alesci hanno partecipato all’evento.
Sono stati gli stessi bambini a piantare l’albero insieme ai loro docenti. Dopo la piantumazione, i piccoli si sono simbolicamente stretti intorno a Gioele ponendo attorno all’albero un sasso che insieme ai loro insegnanti avevano pitturato nei giorni precedenti. Successivamente – raccolti intorno all’albero – hanno letto passi del libro “L’albero dei ricordi” di Britta Teckentrup.
“Piantare un albero è un gesto carico di significati per chi ha condiviso molto con Gioele. Porta con sé sentimenti quali la cura, l’empatia e certamente un profondo senso di perdita, poiché non passerà giorno in cui, entrando in classe, i compagni e i docenti non sentiranno la mancanza di Gioele. L’albero racconta infatti una storia di forza e solidità, quella delle radici, e di aspirazione ed elevazione, quella dei rami che si stagliano nel cielo. Gioele era proprio così. Sapeva guardare lontano, aveva speranze e ambizioni, ma era anche forte e coraggioso. Gioele era il ritratto del buonumore. Sempre sorridente e spiritoso riusciva ad infondere forza a tutti e ad aiutare tutti. Aveva una grande voglia di vivere. La comunità deve sentirsi onorata di aver conosciuto un bambino così allegro e positivo, un esempio da seguire” ha rimarcato la dirigente scolastica Alesci.
“Ogni mattina, entrando a scuola, con la testa persa dietro a mille pensieri, si avrà l’opportunità di mantenere vivo il ricordo di un bambino meraviglioso. Il pensiero si eleverà proprio come i rami del ciliegio si innalzano nel cielo. I compagni di classe -che avranno cura del ciliegio – manterranno nel tempo il ricordo del loro piccolo amico” conclude la dirigente proponendo un passaggio tratto dal libro di Britta Teckentrup.
“Gli animali parlarono di volpe tutta la notte. E, al mattino, la piantina era ormai diventata un alberello. Gli animali lo videro e si resero conto che Volpe faceva ancora parte di loro.
Nel corso dei giorni, delle settimane e dei mesi che seguirono, gli animali ricordarono molte altre storie su Volpe. Il peso nei loro cuori si alleggerì. Più ripensavano a lei, più l’albero cresceva e si faceva bello, finché diventò l’albero più alto del bosco. Un albero fatto di ricordi e pieno di amore”.