Cernusco, resterà vuoto il Cas della discordia

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Vittoria per i condomini di via Papa Giovanni: verranno allontanate le otto donne lì ospitate

Il sindaco: “Il Prefetto ha compreso le difficoltà dei miei concittadini. La situazione era diventata critica e insostenibile”

CERNUSCO LOMBARDONE – Verranno allontanate nel giro di pochi giorni le otto donne ospiti del Cas, centro accoglienza straordinaria, di via Papa Giovanni XXIII 9. La decisione è stata presa ieri, venerdì 15 febbraio, al termine dell’incontro in Prefettura richiesto con urgenza dal sindaco Giovanna De Capitani. Il primo cittadino cernuschese aveva infatti chiesto un faccia a faccia con il prefetto Liliana Baccari a seguito dei ripetuti e continui episodi di litigi e urla, sfociati anche nell’ultimo caso, in un’aggressione fisica, avvenuti tra le ospiti del centro. Episodi che hanno reso la coabitazione tra il Cas e le 17 famiglie del condominio sempre più tesa e difficile.

Situazione esasperata per i condomini

Il culmine dell’esasperazione è stato raggiunto domenica scorsa quando in via Papa Giovanni si erano portati anche i carabinieri per via del ferimento ad un braccio di una delle ospiti. La donna era stata ferita da un’altra richiedente asilo. E così dopo aver raccolto le segnalazioni dei condomini e essersi confrontata anche con i carabinieri, De Capitani ha chiesto l’intervento del prefetto per chiudere la struttura. L’incontro, a cui hanno preso parte anche  il vicario Gennaro Terrusi e l’assistente sociale Adalgisa De Marco, è stato proficuo, come testimonia lo stesso sindaco. “Il prefetto ha capito le rimostranze dei miei cittadini e ha previsto il trasferimento delle ospiti in altre strutture deputate all’accoglienza dei richiedenti asilo. Ringrazio il prefetto per la sensibilità mostrata. Purtroppo la situazione era diventata ingestibile”.

ll Cas era stato aperto a ottobre

Il Cas era stato aperto solo pochi mesi fa, a ottobre, ma si è rivelato fin da subito di difficile gestione. L’immobile, di proprietà di un privato che lo ha affittato alla Minerva srl resterà perciò vuoto. Bisognerà però capire come affrontare il nodo del contratto di affitto ancora in essere tra i privati. Da precisare che la gestione concreta dei richiedenti asilo era invece affidata alla Cooperativa Nuova Idea onlus.