L’associazione Fabio Sassi ribadisce l’urgenza di un confronto reale con la comunità dei palliativisti
“Servono competenza e rappresentanza, non scelte calate dall’alto”
MERATE – “Non si può parlare di politiche sulle cure palliative escludendo chi, da trent’anni, ne porta avanti la cultura e la pratica quotidiana”. Sono chiare e dirette le parole pronunciate da Giancarlo Ferrario, presidente della Fabio Sassi, l’associazione che gestisce l’hospice Il Nespolo di Airuno in merito alle recenti nomine del Ministero della Salute all’interno del nuovo Comitato tecnico per le cure palliative e la terapia del dolore. Tra i nominati non figurano rappresentanti delle principali società scientifiche e organizzazioni che da anni operano concretamente nel campo delle cure palliative in Italia, come la Società Italiana di Cure Palliative (SICP) e la Federazione Cure Palliative (FCP).
Una scelta che ha sollevato una forte preoccupazione nel mondo della sanità e tra gli operatori del settore visto il rischio, concreto, di minare il lavoro svolto negli ultimi decenni da chi, ogni giorno, assiste con competenza e umanità le persone nella fase più fragile della vita.
“Le cure palliative non possono essere gestite da chi non conosce il territorio, la rete e le complessità di questa assistenza. Servono competenza, ascolto e rappresentanza reale della comunità dei palliativisti. È un errore che indebolisce il sistema e che allontana le istituzioni dalla realtà dei servizi e dei bisogni delle persone”.
Dal 1989 l’associazione meratese supporta il Dipartimento delle fragilità dell’Asst di Lecco, affiancandolo con i volontari nell’assistenza domiciliare e da 23 anni è ente gestore dell‘Hospice Il Nespolo di Airuno, punto di riferimento per la provincia di Lecco e la Brianza. Un’esperienza maturata “sul campo”, accanto ai pazienti e alle famiglie, che ha contribuito a costruire un modello di cura basato sulla dignità, sull’accompagnamento e sull’integrazione tra professionisti, volontari e istituzioni sanitarie.
Proprio per questo l’associazione Fabio Sassi ribadisce il proprio sostegno alle posizioni di Sicp e Fcp, chiedendo che le scelte ministeriali vengano orientate al confronto e alla valorizzazione delle esperienze concrete maturate sul territorio.
“Oggi più che mai è necessario che le istituzioni riconoscano e valorizzino il contributo di chi lavora ogni giorno in questo ambito, garantendo voce e rappresentanza alla comunità scientifica e del volontariato. Le cure palliative sono un diritto di tutti: difenderne la qualità e la visione è un dovere morale e politico” conclude Ferrario.

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL





































