L’audizione era stata chiesta a maggio da Fragomeli per ascoltare il Consorzio Est Ticino Villoresi
A cinque mesi dalla frana che ha bloccato la percorribilità dell’alzaia dell’Adda tra Paderno e Cornate non è stato ancora quantificato il danno
PADERNO D’ADDA- Frana lungo l’alzaia dell’Adda, se ne è parlato questa mattina, giovedì, in Regione in commissione V territorio, infrastrutture e mobilità nel corso dell’audizione, richiesta a maggio, subito dopo lo smottamento che ha interrotto la percorribilità della ciclabile che costeggia il fiume, dall’onorevole dem Gian Mario Fragomeli. All’incontro hanno partecipato, oltre all’ex sindaco di Cassago, l’assessore regionale Franco Lucente, il consigliere regionale Giacomo Zamperini, Valeria Chinaglia del consorzio Etv (Est Ticino Villoresi) e una funzionaria della direzione territorio di Regione.
Collegata da remoto anche la segretaria provinciale di Azione Eleonora Lavelli, che fin da subito si è mobilitata per sensibilizzare le istituzioni sull’urgenza di intervenire per sistemare la parte franata riaprendo alla circolazione pedonale e ciclabile il tratto di alzaia tra Paderno e Cornate ripristinando la piena fruibilità della ciclovia dell’Adda e del punto ristoro dello Stallazzo gestito, ora con molta fatica, dalla cooperativa Solleva.
“I punti emersi sono diversi. Innanzitutto l’apertura di un tavolo sul problema della frana di concerto tra la direzione regionale Trasporti e Infrastrutture e quella Territorio” fa sapere Lavelli che una settimana fa aveva dato conto anche della (non) risposta fornita da Regione sul tema.
Quanto alla frana, “il danno è stato quantificato sommariamente tra i 400mila e il milione di euro e bisognerà fare una stima più accurata”. A intervenire anche la referente del Consorzio Est Ticino Villoresi che ha spiegato che “le aree interessate alla frana sono in parte di un privato, in parte date in concessione a Edison, la cui concessione è però scaduta”. Definendosi di fatto spettatore della partita, il Consorzio si è detto “disponibile ad agire quale soggetto attuatore se Regione dovesse trovare dei fondi”.
L’unica speranza emersa nel corso dell’audizione è quella che Regione e Provincia di Monza (competente territorialmente in quanto la frana è avvenuta nel territorio di Cornate d’Adda), possano impiegare per il ripristino della frana i fondi che regione dà alle province come introito delle concessioni idroelettriche.