L’inaugurazione dell’affresco restaurato è avvenuta questa mattina, sabato
Gli studenti delle scuole medie hanno organizzato, insieme al professor Proserpio, delle visite guidate alla scoperta del tesoro artistico custodito nella loro scuola
MERATE – Un tesoro artistico di cui andare fieri, conservato in un luogo frequentato, ogni giorno, della nuove generazioni in un continuum tra passato, presente e futuro. Merate ha messo in mostra questa mattina, sabato, uno dei suo volti più belli grazie alla presentazione dell’importante lavoro di restauro dell’affresco situato lungo lo scalone di accesso al Collegio Manzoni, sede della scuola media e dell’istituto comprensivo che porta il nome del grande scrittore ottocentesco.

Iniziato nel 2023 dalla precedente amministrazione comunale guidata dal sindaco Massimo Panzeri, su impulso del consigliere Alessandro Vanotti, l’intervento, dal costo complessivo di circa 160mila euro, è stato portato avanti dall’attuale Giunta e realizzato sotto la guida dell’architetto Alessia Silvetti con la collaborazione di Andrea Monti.
E’ stata proprio l’architetto Silvetti a illustrare, con l’ausilio di alcune slides, pensate in primis per gli studenti, fruitori principali dell’opera, l’importante lavoro svolto, andato ben oltre la semplice pulizia di un affresco. Due le sovrintendenze coinvolte nel progetto che ha riguardato sia gli aspetti pittorici e decorativi (per la competenza della dottoressa Olivetti), sia quelli legati ai beni architettonici con lo scalone e la balaustra (di competenza prima di Sintini e ora di Robbiati).

“Non è scontato avere dei beni artistici all’interno di una scuola” le parole di Silvetti che ha ricordato come lo stesso Manzoni, il cui volto è apparso una volta ripulita la volta affrescata, avesse frequentato questa scuola, allora gestita dai Padri Somaschi, dai 6 ai 10 anni. “Quando abbiamo effettuato il primo sopralluogo ci siamo trovati davanti un affresco, risalente all’epoca tarda barocca, molto degradato a causa dell’umidità da infiltrazione”. Il disegno originario non era insomma più chiaro né delineato e anche l’impianto illuminotecnico non valorizzava degnamente l’opera.

Uno dietro l’altro, si sono presentati tutti i principali problemi di conservazione di una tecnica, tanto affascinante quanto delicata, come quella della pittura su affresco: dalla disgregazione alla perdita di materiale, all’efflorescenza salina, passando per la perdita di pellicola pittorica alle lacune: “Il restauro è un’operazione chirurgica e non a caso vengono usati anche bisturi e siringhe. Si comincia con la pulitura in cui si usano le spazzole con l’acqua, si procede al preconsolidamento posizionando della carta giapponese come una leggera bendatura, si passa poi al consolidamento con iniezioni di calce e malta idraulica e si conclude con l’integrazione per ripristinare la leggibilità dell’opera”.

Terminata la spiegazione tecnica, con il ringraziamento ad Andrea Monti e suo staff formato da Michela Donegani, Alessandra Gennari, Marco Cattaneo e Simone Parma, esecutori materiali del restauro, Silvetti ha voluto sottolineare come “preservare la storia sia un’eredità per il domani in un luogo, lo scalone, dove passano ogni giorno, centinaia di studenti. Avete un bene storico sopra la vostra testa”.
Il professor Lorenzo Proserpio ha poi brevemente illustrato la storia del collegio Manzoni, rimarcando come il profondo e indissolubile legame tra scuola e territorio. “Sapere non significa nulla se teniamo questa ricchezza per noi. La condivisione è molto importante e sono molto contento dell’entusiasmo degli studenti. Ci sono due persone che finora non sono state ringraziate e a chi dobbiamo tutto qusto, ovvero i coniugi Giovanni Battista Riva e Marianna Spoleti che con il loro lascito hanno voluto donare tutte le loro terre per l’istruzione dei fanciulli chiamando qui i Padri Somaschi che fondarono il Collegio”.

E proprio il docente di lettere, storia e geografia ha poi organizzato con un gruppo di studenti di terza delle visite guidate (andate sold out in pochi giorni) allo Scalone trasmettendo il fascino e la storia di un luogo tanto caro ai meratesi. Ciceroni della loro scuola e dello scalone del Manzoni sono stati Anita Costa, Yasmine Ladraa, Alexandru Barbu, Beatrice Troisi, Aurora Sanvito, Filippo Tamandi, Gabriele Longhi, Stefano Borsa ed Elia Frigerio. A loro si aggiungeranno presto altri studenti in altre visite guidate, ancora da calendarizzare, per far scoprire a tutti il tesoro nascosto nella scuola emblema della città.
La cerimonia di inaugurazione dell’affresco dello scalone è stata introdotta dall’assessore ai Lavori pubblici Mattia Muzio e ha visto la partecipazione del sindaco Mattia Salvioni, dell’ex sindaco Massimo Panzeri, della dirigente scolastica Giovanna Laura Sala e di molti esponenti del Consiglio comunale e della società civile.

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