Lomagna, rincari della materia prima: la società rinuncia alla centrale a biomassa

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La centrale a biomassa a Lomagna

La società Lario Esco si sfila dal progetto e chiede un indennizzo di 220mila euro

Fumagalli: “Il progetto non ha più per loro la sostenibilità finanziaria. Abbiamo sei mesi di tempo per trovare un sostituto”

LOMAGNA – Una lettera per annunciare l’intenzione di recedere dal contratto vista la poca sostenibilità finanziaria dell’investimento, dovuta all’aumento della materia prima. E’ quanto si è visto protocollare il Comune di Lomagna da parte della società che, a seguito di un project financing stipulato con l’amministrazione comunale, sta portando avanti il progetto di gestione delle centrale a biomassa legnosa con cui da alcuni anni vengono alimentate le utenze pubbliche di via Kennedy (Municipio, palestra, scuola elementare e mensa, centro di aggregazione giovanile e l’asilo nido) con annessa rete di teleriscaldamento chiusa.

Stefano Fumagalli

La novità è stata annunciata giovedì sera dal vice sindaco, nonché assessore ai Lavori pubblici Stefano Fumagalli che ha anche sottolineato come la società abbia avanzato una richiesta di indennizzo, pari a 220mila euro, per la rescissione anticipata dal contratto. “Provvederemo, con gli uffici, ad affidare un mandato ai legali per valutare come procedere al meglio nell’interesse della collettività. La società si è detta disponibile a proseguire con la gestione delle centrale fino a che non si trova un sostituto dandoci 6 mesi di tempo”. La lettera non è arrivata come un fulmine a ciel sereno visto che nelle scorse settimane c’erano state interlocuzioni con l’amministrazione comunale per fare presente questa problematica.

Mauro Sala

“Siamo sempre stati contro a questo progetto” è sbottato il capogruppo di minoranza Mauro Sala, chiedendosi se fosse al consiglio comunale giusto visto anche l’altra notizia, relativa allo stop del progetto della rotonda del Lavandaio comunicata dal vicesindaco – . Il progetto è stato portato avanti con un finanziamento regionale: non capisco perché ci chiedono un indennizzo”.

Fumagalli ha precisato come questa questione sia sviscerata dal Pef, piano economico finanziario: “Il debito residuo ammonta a 100mila euro. Loro chiedono anche gli eventuali proventi della gestione dei prossimi anni ed è su quest’aspetto che abbiamo intenzione di chiedere lumi ai legali”. Il sindaco Cristina Citterio ha sottolineato come la vicenda verrà sviscerata meglio in un secondo momento: “Questa sera limitiamoci a dare la notizia. Per sei mesi la centrale continuerà a funzionare, nel frattempo bisogna trovare qualcuno che subentri”.