La sede di Casa Amica in via Campi è stata ampliata con un laboratorio di ulteriori 400 metri quadri
La cooperativa sociale è cresciuta in questi anni grazie alla collaborazione e alla partnership con diverse aziende del territorio
MERATE – Quattrocento metri quadrati di spazio in più per una cooperativa sociale capace di rilanciare, anche in tempi di Covid, la propria attività. Inaugurazione venerdì scorso, 9 luglio, dell’ampliamento della sede di Casa Amica, la struttura di via Campi che accoglie ormai oltre ottanta ospiti, tra lavoratori normodotati e diversamente abili. Un fiore all’occhiello del territorio, come riconosciuto anche dal sindaco Massimo Panzeri presente al taglio del nastro insieme al presidente Fulvio Beretta e a numerosi esponenti del mondo imprenditoriale e associativo del Meratese.
Costato circa 800mila euro, l’edificio che è andato ad aggiungersi a quello già esistente, ha permesso la realizzazione di nuovi spazi a sostegno della persona, tra cui un’accogliente sala mensa e la tisaneria oltre che consentire lo svolgimento delle attività lavorative rispettando il distanziamento e l’areazione ottimale degli ambienti lavorativi. “Voglio ringraziare i nostri volontari per il valore aggiunto dato a qualunque livello, sempre con l’unico obiettivo di aumentare la sostenibilità della nostra cooperativa sociale – ha puntualizzato Beretta – . L’impegno dei volontari non è mai venuto meno ed è stato determinante nonostante la pandemia”. Certo, il Covid ha messo lo zampino anche qui, facendo registrare un calo del fatturato di Casa Amica: dopo 5 anni di chiusure in utile, il bilancio si è infatti chiuso con un disavanzo di 70mila euro.
Una contrazione dell’attività che non ha fatto perdere l’entusiasmo né la voglia di continuare a lavorare, in stretta sinergia con le aziende più importanti del territorio, proponendosi non solo per i lavori di selezione di materiali, imbustatura e assemblaggio ma anche per la verniciatura con un macchinario specialistico, siliconatura e montaggio meccanico di schede elettroniche, controllo visivo con microscopio ottico digitale e montaggio di particolari meccanici con strumenti di precisione. Perché, lo ha ribadito con enfasi Beretta, la via maestra per Casa Amica è quella di continuare a puntare sul coinvolgimento delle aziende in modo da riuscire ad avere lavoro e opportunità con cui coinvolgere gli utenti.
Tra le diverse attività programmate, merita menzione il progetto “Il giardino che vorrei” che nasce all’interno del Cse, centro sociale educativo: un laboratorio di giardinaggio che ha portato gli utenti a sperimentare la coltivazione nei suoi vari passaggi e la creazione di un giardino sensoriale.