Questa sera a Merate la commemorazione del 4 novembre
Inaugurata in sala civica anche la mostra “Emozioni dal fronte” dedicata al giovane sottotenente Battista Tocco
MERATE – “Viviamo un momento storico in cui le difficoltà si traducono in sfiducia, rabbia e frustrazione. Dobbiamo invece essere capaci di prendere esempio da chi, molti anni fa, ci ha reso liberi”. Sono le parole pronunciate dal sindaco Massimo Panzeri al termine della breve e sentita cerimonia di commemorazione del 4 novembre, giorno dell’unità nazionale e delle forze armate.
Dopo il tour nelle frazioni davanti ai diversi monumenti ai caduti presenti, l’appuntamento è andato in scena questa sera, giovedì, con la celebrazione della messa in chiesa parrocchiale seguita alle 19 dalla cerimonia davanti al monumento ai Caduti di Piazza degli Eroi, con alzabandiera nell’adiacente Parco delle Rimembranze e la deposizione di una corona d’alloro.
Presenti diversi rappresentanti delle forze dell’ordine, dai carabinieri della compagnia di Merate alla guardia di finanza passando per la Polizia locale, gli alpini, la protezione civile, i volontari di altre associazioni cittadine oltre a una rappresentanza della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo Manzoni.
Nel discorso il sindaco Panzeri è partito da una citazione di una frase tratta dalla Leggenda del Piave per sottolineare come la “battaglia” ancora in corso contro il nemico invisibile del Covid e passare poi a ricordare la figura del Milite Ignoto, a cui il consiglio comunale di Merate ha insignito, nell’ultima seduta di consiglio comunale, la cittadinanza onoraria.
Dopodiché, tutti i presenti si sono trasferiti nella vicina sala civica di viale Lombardia per ammirare la mostra “Emozioni dal fronte di un ragazzo di diciotto anni” curate da Gabriele Pirovano e allestita grazie al prezioso supporto dell’associazione Artelab di Arlate.
Un’esposizione ricca ed emozionante per raccontare, grazie a oltre 120 documenti, tra lettere, cartoline e fotografie inviate dal fronte, il dramma della guerra con gli occhi di un ragazzo di soli 18 anni. Un giovane, Battista Tocco, legato a Merate da un rapporto speciale, visto che è il fratello di Amalia Tocco, moglie di Adolfo Sindoni, indimenticato medico condotto in città ( a cui Pirovano ha dedicato un libro, stampato lo scorso anno).
“Questa sarebbe avrebbe dovuto essere qui con noi il fratello Elio, ma all’ultimo è stato impossibilitato” ha detto Pirovano accogliendo, insieme all’assessore alla Cultura Fiorenza Albani, le diverse persone presenti al vernissage della mostra che resterà aperta sabato 6, domenica 7 novembre, sabato 13 e domenica 14 novembre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.
L’esposizione è ricca di materiale e di spunti grazie ai quali ricostruire il dramma vissuto da tanti giovanissimi sulle montagne della Grande Guerra. Lettera dopo lettera, parola dopo parola, Battista Tocco ha consegnato a tutti noi una testimonianza genuina e preziosa del dramma vissuto da chi, inviato al fronte nel dicembre del 1915, ha toccato con mano la crudeltà e l’inumanità della guerra raccontando, con parole limate e ponderate per non incorrere nella censura e non provocare preoccupazioni ai genitori, la sua esperienza di soldato.
La fitta corrispondenza, quasi quotidiana, si interrompe il 5 agosto del 1916: i genitori vennero poi a sapere dal libro pubblicato nel 1933 dal tenente Passeri intitolato “Monte San Michele e ad altre cronache di guerra”, che Battista è sepolto al sacrario militare di Redipuglia. “Quella di Battista è una testimonianza toccante ed emozionante” ha concluso Pirovano, che con un lavoro lungo e certosino è riuscito a ricostruirne la storia, comune ai tantissimi ragazzi inviati giovanissimi e inconsapevoli al fronte, grazie all’archivio della famiglia Sindoni.
ALTRE IMMAGINI NELLA GALLERIA FOTOGRAFICA