La manifestazione pacifista si è tenuta nel tardo pomeriggio di oggi, sabato, a Merate
I partecipanti si sono ritrovati a Villa Confalonieri e da qui, dopo le parole di Duccio Facchini, il corteo è salito verso piazza Prinetti
MERATE – Prima, a Villa Confalonieri, l’intervento del giornalista Duccio Facchini; poi il corteo, illuminato dalle fiaccole, fino a Piazza Prinetti dove si sono tenuti due diversi momenti di riflessione e condivisione. Sono state più di trecento le persone che nel tardo pomeriggio di oggi, sabato, hanno preso parte alla fiaccolata per dire “sì alla pace, no al riarmo”.

Un appuntamento ormai diventato fisso nel panorama degli appuntamenti annuali del territorio con il tavolo meratese per la pace in cabina di regia per l’organizzazione dell’evento che ha saputo riunire, ancora una volta, i rappresentanti di molti sodalizi della zona, insieme ai cittadini semplici e agli amministratori di Merate, Robbiate, Imbersago, Osnago e Lomagna, presenti con tanto di fascia tricolore indosso.
Ad aprire la manifestazione il discorso introduttivo della consigliera Chiara Consonni, pronta a sottolineare le tante, troppe, guerre dimenticate per poi passare il microfono a Duccio Facchini, giornalista del mensile AltraEconomia. “Avevo preparato dati e informazioni sul riarmo. Negli ultimi giorni sono successi due eventi significativi che hanno portato a rivedere il discorso” ha esordito riferendosi al video pubblicato da Trump relativo a Gaza e alla conferenza stampa di venerdì tra il presidente degli Stati Uniti Trump e il numero uno dell’Ucraina Zelensky.
“Di quest’ultima circolano solo dieci minuti. Vi invito a guardarvela tutta e ascoltare il momento in cui si fa riferimento alla necessità di scavare, scavare, scavare. Ormai siamo arrivati al punto in cui il capitalismo non ha più bisogno della democrazia ed è evidente che non esistono guerre sante né guerre per giusti motivi. Le guerre sono sempre per poter mettere le mani su qualcosa. Allora penso che quanto avvenuto in questi ultimi tre giorni debba spingerci a mobilitarci perché il sistema nato dopo la seconda guerra mondiale non è eterno e va difeso nel segno della pace”.

Le parole hanno poi lasciato il posto alla luce delle fiaccole accese una dopo l’altra con il corteo, aperto dallo striscione “Sì alla pace, no al riarmo”, che si è incamminato lungo via Garibaldi e via Manzoni per arrivare sotto la Torre, dove si è svolto il primo momento di riflessione. Dopodichè il corteo ha ripreso a marciare verso via Trento per tornare in piazza Prinetti da piazza degli Eroi.

Questa volta è toccato a un gruppo di ragazzi di San Zeno far “esplodere” le loro bombe facendo fuoriuscire messaggi di pace e speranza. “Se non c’è guerra, ci sono amicizia, giustizia, diritti, ambiente, uguaglianza, sorrisi, amore, cultura, gioia, tranquillità, salute e rispetto” il messaggio lanciato con profondità dai ragazzi presenti alla fiaccolata. A chiudere il giro di interventi il discorso della vice sindaca Valeria Marinari che ha sottolineato come ognuno di noi possa disarmare se stesso togliendo arroganza, sfruttamento e aggressività dalla propria vita. “Come Comune abbiamo compiuto in questi giorni dei piccoli passi concreti sul tema della pace, entrando nel comitato provinciale per la pace e aderendo alla campagna Ripudia di Emergency. Proprio per questo abbiamo appeso uno striscione fuori dal Comune”.
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