Merate, Ambrogini per i benemeriti: “Siete degli esempi per l’intera comunità”

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Merate Ambrogini 2025

Si è svolta questo pomeriggio in auditorium la consegna delle benemerenze civiche

Gli Ambrogini sono stati tributati ad Augusta Vergani Mapelli, Gianni Galbusera, Gabriella Casati, Domenico Basile e Mario Gallina. Quattro invece gli encomi: Matteo Albani, Roberto Passoni, Augusto Cogliati e l’associazione Volontariamente

MERATE – “Siete degli esempi per l’intera comunità”. Con queste parole il sindaco Mattia Salvioni ha dato il benvenuto alle persone che questo pomeriggio, domenica 7 dicembre, hanno ritirato la civica benemerenza in occasione della festa patronale di Sant’Ambrogio. Cinque Ambrogini conferiti (Augusta Vergani Mapelli, Gianni Galbusera, Gabriella Casati, Domenico Basile e Mario Gallina – gli ultimi due alla memoria) a cui si sono aggiunti quattro encomi (Matteo Albani, Roberto Passoni, Augusto Cogliati e l’associazione Volontariamente) per riconoscere l’impegno di chi, con le proprie azioni e la propria testimonianza, ha portato in alto il nome della città, tracciando una via e un percorso da seguire.

La cerimonia, ospitata nell’auditorium comunale Spezzaferri gremito fino all’ultima poltroncina verde, si è aperta con un momento musicale offerto dalla scuola di musica San Francesco ed è poi proseguita con la consegna, a una a una, delle benemerenze leggendo il profilo e il motto per ciascun premiato.

Augusta Mapelli Vergani

Augusta Mapelli Vergani

Ad aprire la fila degli Ambrogini la premiazione di Augusta Mapelli Vergani. La vice sindaca Valeria Marinari ha sottolineato come il riconoscimento vuole essere un omaggio “a una figura che, con la sua azione discreta quanto incisiva, ha saputo incarnare nella quotidianità quei valori che tante volte sembrano astratti e lontani: solidarietà, cura, dignità, cittadinanza attiva”.

Presenza costante della Caritas meratese, Vergani ha sempre visitato personalmente, finché le è stato possibile, a casa loro, le famiglie e le persone assistite dalla Caritas, creando un legame di conoscenza diretta e profonda, essenziale per un aiuto che fosse veramente mirato. “La sua attenzione verso i più bisognosi non è mai stata una forma di assistenzialismo passivo, bensì uno sprone a uscire dalle situazioni di difficoltà, aiutando concretamente le persone a ritrovare la propria dignità e un futuro di autonomia, partendo dall’ascolto delle loro fatiche, delle loro speranze e anche dei loro silenzi”.

Motivi ben esplicitati nel motto inciso sulla targa: Ad Augusta Mapelli Vergani, per il suo servizio instancabile e spesso nascosto, che l’ha resa vero e proprio pilastro della Caritas cittadina. Esempio luminoso e sorridente di accoglienza e solidarietà, ha aperto la propria vita e la propria casa all’incontro con l’altro e con la fragilità per offrire spazi concreti di dignità e rinascita a chi ne aveva più bisogno.

GIANNI GALBUSERA

Il premio è stato ritirato dalla moglie perchè Galbusera è in missione in Africa

Collegato tramite WhatsApp dal villaggio del Kenya dove si trova impegnato in una missione umanitaria, Gianni Galbusera ha testimoniato anche questo pomeriggio il suo esempio di cittadinanza attiva. Non a caso, il consigliere Lorenzo Ravasi, nel tratteggiare la figura, ha parlato di “un uomo che ha fatto della fraternità e del servizio il centro della propria vita, rendendo, con il suo operato, la città più ricca, più unita e più umana”. Di Gianni Galbusera è stato ricordato così l’impegno, dal 1999, nelle missioni umanitarie organizzate dall’associazione Amici di San Francesco d’Osnago, ma anche quello con l’associazione Amis di Pumpier de Meraa ODV, nella quale opera dal 1998 e della quale ricopre attualmente il ruolo di Presidente. Non solo.  Accanto ai progetti più grandi, Gianni è sempre stato una presenza quotidiana e affidabile nelle tante attività di collaborazione con enti, associazioni e scuole del territorio come l’istituto comprensivo Manzoni e l’oratorio San Giovanni Bosco.

A ritirare il premio per lui (che ha promesso di festeggiare comunque in serata nel villaggio africano dove è ospite) la moglie.

Questo il motto:  A Gianni Galbusera, volontario del mondo, dagli Amis de Pumpier all’Africa: ha donato sé stesso con umiltà, costruendo speranza, comunità e futuro ovunque servisse.

GABRIELLA CASATI

Gabriella Casati

Non poteva non essere l’assessora alle Pari Opportunità Patrizia Riva a premiare Gabriella Casati, prima donna architetto di Merate, emblema della capacità delle donne di farsi strada anche a livello professionale, senza trascurare la famiglia.  Laureata nel 1968 al Politecnico di Milano, sotto la guida del professor Franco Albini, uno dei più importanti e rigorosi architetti italiani del XX secolo, esponente del razionalismo italiano, Casati ha intrapreso la carriera di libera professionista, prima in uno studio associato e poi autonomamente, in un contesto storico e sociale in cui gli architetti donna erano ancora poche e spesso incontravano pregiudizi e ostacoli di varia natura. “Tuttavia, la sua caparbietà e la ferma convinzione delle proprie capacità le hanno permesso di affermarsi in un settore complesso, affrontando con successo le sfide di ogni progetto e di ogni cliente” ha rimarcato Riva, evidenziando la capacità di mantenere un equilibrio tra vita professionale e vita privata, senza rinunciare alla famiglia e ai figli.

Appassionata di musica e di teatro, Casati ha anche organizzato la stagione teatrale promossa dalla Proloco di Merate, un evento atteso e apprezzato dalla comunità locale, portando ogni anno numerosi cittadini meratesi al Piccolo Teatro di Milano, uno dei più importanti e rinomati teatri italiani.

Emozionata, l’architetta ha voluto ringraziare per il riconoscimento ottenuto confessando che è giunto inatteso.

MOTTO: A Gabriella Casati, prima donna architetto di Merate. Con il suo talento, determinazione e uno sguardo innovativo, ha aperto nuove strade, ed è stata fonte di ispirazione per le donne delle nuove generazioni.

DOMENICO BASILE (alla memoria)

Il premio è stato ritirato dalla moglie

La sua vita è stata un mosaico di interessi, tutti accomunati da una passione incrollabile per l’uomo e per la verità. E’ un Ambrogino colmo di riconoscenza quello attribuito alla memoria di Domenico Basile, tra i fondatori dell’associazione Culturale La Semina,
militante dell’Anpi, promotore del Comitato a difesa della Costituzione, nonché presidente dell’Associazione Fabio Sassi.

Sentite le parole tributate dalla vice sindaca Marinari: “L’Ambrogino che Merate oggi conferisce alla sua memoria è il riconoscimento, grato e commosso, per un modello civico: quello di un uomo che ha saputo essere costruttore di relazioni, custode della memoria storica, difensore della Costituzione e, soprattutto, un esempio vivente di come la serietà di intenti e la profondità intellettuale possano fiorire nella più sincera umanità”.

A ricevere la targa la moglie che non è riuscita a trattenere l’emozione. “Ringraziamo l’amministrazione comunale per questo pensiero. In questi giorni ci siamo chiesti come avrebbe reagito Domenico a questo Ambrogino. Lui, così schivo, si sarebbe commosso e stupito. E avrebbe sicuramente ricordato che nessun uomo è un’isola, condividendo ogni briciola di questa targa con le persone con cui ha condiviso il cammino”.

MOTTO: A Domenico Basile, modello di rigore etico e passione civile: ha saputo essere costruttore di relazioni, custode della memoria storica, difensore della Costituzione ed esempio di come la serietà di intenti e la profondità intellettuale possano fiorire nella
più sincera umanità.

Mario Gallina (alla memoria)

Il premio è stato ritirato dalla moglie e dalla figlia Francesca

Emozioni e ringraziamenti anche per la consegna dell’Ambrogino all’ex sindaco Mario Gallina, di cui il primo cittadino ha evidenziato le spiccate capacità umane, come amministratore e come medico, sempre messe a disposizione degli altri. “La sua recente scomparsa ha lasciato un vuoto che si avverte non solo nelle istituzioni, ma nel cuore della comunità meratese. Tuttavia, l’eredità che ci consegna – fatta di responsabilità, misura, visione e dedizione – resta viva e rappresenta un patrimonio prezioso per le generazioni presenti e future. Il nome di Mario Gallina entra così nella memoria collettiva come esempio di impegno autentico e di amore per la propria comunità”.

Commosse la moglie e la figlia Francesca. Quest’ultima ha voluto ricordarne la dedizione costante e continua agli altri. “Merate è una città a cui mio padre ha dato tanto, ma da cui ha anche ricevuto tanto”.

MOTTO: A Mario Gallina, punto di riferimento della vita politica e civile del nostro territorio, ha dedicato gran parte della sua vita al servizio pubblico, spendendosi per la cura delle persone e della comunità e lasciando un’eredità di responsabilità e dialogo.

Terminata la consegna degli Ambrogini si è passata a quella degli encomi, dopo un breve momento musicale affidato sempre alle musiciste della scuola di musica San Francesco.

GLI ENCOMI

Matteo Albani

Matteo Albani

Il primo encomio è andato a Matteo Albani, vigile del Fuoco volontario del distaccamento di Merate che il 25 gennaio 2025 ha salvato la vita a una bambina che rischiava di soffocare.

“Nelle numerose dichiarazioni rilasciate alla stampa dopo l’accaduto, Matteo ha scelto di non porre l’attenzione su di sé, ma sull’importanza della formazione e della preparazione nelle tecniche di primo soccorso, ricordando come la conoscenza condivisa possa fare la differenza nelle situazioni critiche e contribuire a costruire una comunità più consapevole, attenta e solidale” ha rimarcato l’assessore Mattia Muzio nel leggere le motivazioni dell’encomio. Concetti ribaditi dallo stesso Matteo sul palco, che ha spronato istituzioni e cittadini a frequentare corsi di formazione su queste tematiche così importanti.

MOTTO: A Matteo Albani per la prontezza, il coraggio e l’elevato senso civico dimostrati, trasformando una competenza individuale in un dono per l’intera collettività.

Roberto “Tino” Passoni

Roberto Passoni, per tutti Tino

90 anni di forza, altruismo e generosità, di cui 60 trascorsi a servizio gratuito della parrocchia di Santo Stefano e Madonna della Pace di Novate Brianza, di cui rappresenta una figura insostituibile e un punto di riferimento per intere generazioni. “Tino è stato manutentore, custode dell’oratorio e della scuola materna, autista e accompagnatore dei ragazzi nelle attività parrocchiali. Ha chiuso e chiude tutt’ora cancelli, ha riparato strutture, affrontato ogni necessità con prontezza e spirito di servizio, senza mai chiedere nulla in cambio. La sua disponibilità è stata totale, giorno dopo giorno, anno dopo anno, in un impegno che ha attraversato più di sei decenni e diverse generazioni di sacerdoti” ha ricordato l’assessora Silvia Sesana, evidenziando come Tino Passoni incarni  i valori più autentici del volontariato: gratuità, perseveranza, amore per il prossimo.

Dal canto suo Tino ha ringraziato del premio rivolgendo un particolare saluto alla comunità di Novate.

MOTTO: A Tino Passoni, per aver donato con umiltà e instancabile dedizione oltre sessant’anni di servizio gratuito, costruendo con il suo impegno la storia e il cuore della comunità novatese.

Augusto Cogliati

Augusto Cogliati

Curiosità e spirito di avventura sono la cifra di un uomo che ha costruito la sua esistenza intorno ai pilastri dello sport, della cultura e del volontariato.  Sua l’intuizione di promuovere i giochi della Gioventù, così come quella di dare vita al Gruppo Sportivo Ciclistico Amatoriale G.S. Arco. Tra le imprese il viaggio in solitaria in bici a Capo Nord, percorrendo 4.280 km in 26 giorni, con una media di 165 km al giorno, un’impresa che gli ha valso il Premio Sportivo dell’anno del Comune di Merate. Presidente della Pro Loco dal 1977 al 1980 e poi dwella Banda, dal  1980 al 1983, ha promosso nel 1998,  il gemellaggio tra Merate e la cittadina francese di Buzancais. Ed è proprio dai gemelli francesi presenti in sala che è giunto l’applauso più fragoroso, a un uomo che ha fatto suo il motto “quello che fai nel tempo di lavoro determina quello che hai, quello che fai nel tempo libero determina quello che sei”.

A premiarlo l’assessora Patrizia Riva leggendo anche il motto: Ad Augusto Cogliati, fondatore e promotore di sodalizi culturali e sportivi, che ha ricoperto cariche direttive anche in ambiti amministrativi, riconoscendone il suo straordinario contributo alla
crescita e alla vitalità della nostra città.

Volontariamente

L’ultimo encomio, consegnato dal consigliere Franco Tortorella, è stato tributato dall’associazione Volontariamente, riconosciuta come “presenza generosa e insostituibile in un ambito delicato e complesso come quello della salute mentale”. Nella menzione viene sottolineato come il carattere distintivo del sodalizio sia “la centralità della persona: gli
ospiti non vengono considerati “malati”, ma membri attivi di un gruppo esperienziale che cresce insieme, affiancato da educatori e volontari. Ne nasce un clima positivo, fondato sul senso di appartenenza, sulla partecipazione e su legami affettivi autentici che restituiscono fiducia, dignità e motivazione”.

Riconoscente e grato il presidente Marcello Ripamonti è salito sul palco insieme ai ragazzi: “Siamo orgogliosi di ricevere questo encomio che rappresenta per noi una spinta ad andare avanti e a proseguire su questa strada in una città accogliente. Vogliamo dirvi che anche noi vi vogliamo bene”.

Il motto: A Volontariamente ODV, da oltre vent’anni presidio di umanità e inclusione nell’ambito della salute mentale, per l’impegno costante nel restituire

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