Merate omaggia il partigiano Capitano Prinetti, ucciso nel 1944

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La commemorazione si terrà il 9 agosto alle 18 davanti a Villa Subaglio

Partigiano, venne ucciso 90 anni fa a Valduggia in Valsesia

MERATE – Una cerimonia per commemorare l’80esimo anniversario dell’uccisione del partigiano Capitano Prinetti. E’ quanto ha organizzato l’amministrazione comunale per venerdì 9 agosto, a 80 anni di distanza dai tragici fatti del 1944, quando Prinetti venne ucciso a Valduggia in Valsesia.

Il programma della cerimonia prevede il ritrovo alle 18 all’ingresso di Villa Subaglio (allora di proprietà della famiglia Prinetti) con la deposizione di una corona di alloro, l’intervento del sindaco Mattia Salvioni e del rappresentante Anpi locale Ernesto Passoni della sezione Brianza Meratese.

L’amministrazione comunale ha rivolto un sentito invito a partecipare alla cittadinanza, alle scuole e alle associazioni combattentistiche d’Arma e del Volontariato.
Come si legge nel volume “Un soldato d’Italia, capitano Gino Prinetti Castelletti”, edito nel 2015 da Nodo Libri, Giannantonio Prinetti, detto Gino, nacque in un’agiata famiglia milanese proprietaria della Villa Subaglio di Merate e nel 1940, diciottenne, appena terminati gli studi liceali superò l’esame per l’accesso alla scuola ufficiali del Regio esercito iniziando così la sua carriera militare presso l’Accademia militare di Artiglieria e Genio a Torino.

Dopo due anni di duro addestramento, ottenne il grado di sottotenente e venne destinato al XVIII Reggimento artiglieria “Pinerolo” e un anno dopo, su sua richiesta, fu mandato sul fronte greco dove in un’azione militare portata a termine con abnegazione e coraggio ottenne la Medaglia d’Argento al Valore Militare. Fervente monarchico, l’8 settembre 1943, mentre si trovava in licenza presso Villa Subaglio, sua dimora meratese, apprese la notizia dell’armistizio e a seguito dall’arrivo dei tedeschi fu costretto a fuggire in Svizzera. Insieme ad altri italiani organizzò nell’alta Valsesia un presidio partigiano e, nonostante la sua giovane età, divenne dopo poco Vice Comandante della Brigata “Osella”.

Durante un pesante rastrellamento a Valduggia, nel vercellese, Gino, alla testa di un manipolo di uomini della Brigata “Volante Loss” scelse volontariamente di intraprendere un’azione diversiva contro l’esercito tedesco per ritardare le operazioni di rastrellamento e salvare la vita a partigiani e civili, ma durante lo scontro a fuoco venne colpito a morte da una pallottola. Il suo corpo venne inizialmente sepolto a Valduggia, per essere poi traslato a Merate con una cerimonia solenne.

Alla sua memoria venne concessa l’onorificenza della Medaglia d’Oro al Valore Militare.