Merate, riserva di Sartirana chiusa dopo il nubifragio: al lavoro per la riapertura parziale

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L’obiettivo è arrivare il prima possibile a una riapertura fino alla zona del Bagnolo

Resta chiusa la riserva del lago di Sartirana: ci sono ancora alberi da rimuovere dal sentiero e serve il parere di un agronomo sulla stabilità di altri

MERATE – L’obiettivo è quello di arrivare a una riapertura parziale il prima possibile, anche se, per poter procedere, bisognerà aspettare l’intervento di pulizia e rimozione delle piante da parte della ditta incaricata dal Comune e il sopralluogo di un agronomo.

Resta per ora chiuso, con la prospettiva che i tempi si allunghino oltre Ferragosto (a differenza di quanto ipotizzato in un primo momento), l’accesso alla riserva del lago di Sartirana, interdetto dopo il violento nubifragio registrato in città nella notte tra lunedì 31 luglio e martedì 1° agosto. Una situazione che era apparsa, da subito, disastrosa e che è stata ulteriormente certificata sia dal sopralluogo effettuato dall’amministrazione comunale giovedì scorso che dall’intervento di pulizia compiuto dai volontari della Protezione civile sabato.  Tanto che poi il sindaco Massimo Panzeri ha cristallizzato la situazione pubblicando l’ordinanza di chiusura della riserva. “Le piante cadute al suolo, divelte dalle forti raffiche di vento, sono davvero tante” precisa lo stesso primo cittadino. “Grazie al lavoro della Protezione civile il sentiero è stato liberato in molte parti, ma ci sono delle zone in cui è necessario intervenire con attrezzi specializzati”.

Un lavoro che non potrà essere quindi più svolto dai volontari, ma che verrà quindi commissionato all’azienda che ha in carico la manutenzione per conto del Comune. “Ci sono poi alberi che appaiono pericolosi e su cui è necessario confrontarsi con un agronomo per capire come procedere”.

Step indispensabili da compiere prima di poter pensare a una riapertura della riserva del lago di Sartirana alla fruizione del pubblico. “Oltre alle piante cadute lungo il sentiero o pericolanti, ci sono anche quelle crollate al suolo nel mezzo della riserva. Bisognerà capire anche qui come intervenire e come prevedere la rimozione: i tempi non saranno sicuramente molto brevi”.

Per questo, all’interno dell’amministrazione comunale, si sta facendo strada l’ipotesi di arrivare a una riapertura quanto meno parziale della riserva contando di poter ripristinare, nel più breve tempo possibile, la fruibilità del sentiero fino al Bagnolo.

“Prima di riaprire dovremo avere tutte le rassicurazioni del caso da parte dei professionisti. Abbiamo inviato in Regione la nota con la stima dei danni subiti aprendo la scheda Rasda (raccolta scheda danni, ndr)” conclude Panzeri, intenzionato anche a convocare per fine mese il consiglio di gestione per confrontarsi in merito alle azioni da intraprendere per arrivare alla completa fruibilità della riserva.