Dopo il tarabusino e la moretta tabaccata anche un altro uccello protetto ha scelto Sartirana
Il racconto del Cros Varenna: “Chi negli anni ’80 ha istituito la riserva è stato lungimirante”
MERATE – Riceviamo e pubblichiamo un contributo del Cros Varenna, Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta presieduto da Lionello Bazzi in merito a un nuovo avvistamento importante alla riserva del lago di Sartirana.
Sartirana per sempre: non c’è due senza tre!
Dopo il Tarabusino e la Moretta tabaccata credevamo di aver concluso la narrazione degli uccelli protetti del lago di Sartirana ma in queste ultime settimane, è successo qualcosa di eccezionale: per la prima volta, una coppia di Falco di palude (Circus aeruginosus) ha deciso di allevare i propri piccoli nella vegetazione ripariale del lago! Un’altra specie di interesse conservazionistico che merita così la nostra attenzione.
Durante i mesi di aprile e maggio pur da lontano essendo la riserva chiusa, non è sfuggita agli appassionati di birdwatching la presenza di due splendidi falchi di palude che sorvolavano l’area umida. Grazie all’evidente differenza di piumaggio è stato facile comprendere che si trattava di una coppia: il maschio con il corpo marrone e le ali chiare con la punta nera; la femmina globalmente marrone con il capo e la parte anteriore
delle ali, le cosiddette spalline, chiare.
È noto che una coppia di Falco di palude nidifica in primavera nell’esteso canneto della palude di Brivio e così quella presenza a Sartirana, che in linea d’aria non dista molto per un rapace, è stata in un primo momento interpretata solo come un volo di ricognizione del territorio, da parte di quella coppia.
Ma al moltiplicarsi delle osservazioni della femmina, i segni di una probabile nidificazione sono diventati evidenti. È infatti suo il compito di costruire il nido, portando materiale direttamente a terra, nell’intrico della vegetazione palustre che offrirà riparo alla sua prole. Si presume che con la metà di maggio la femmina abbia deposto le uova, che ha covato per circa 30-35 giorni, fino alla schiusa.
Per tutto questo periodo e poi nella fase ancora più delicata dello svezzamento dei pulli, il compito del maschio è stato invece quello cacciare incessantemente, tornando al nido con una preda fra gli artigli, da offrire alla compagna e ai pulli.
Bellissime scene hanno allora occupato i cieli di Sartirana, per chi ha avuto la fortuna di trovarsi lì al momento giusto: la femmina, allertata dai versi del maschio, abbandonava il nido per inseguirlo in volo. Uno scambio acrobatico di direzione fra i due, e la preda passava abilmente dagli artigli dell’uno a quelli dell’altra. Poi la femmina rientrava furtivamente al nido, attenta a non svelare la sua posizione ad eventuali predatori.
Dalla metà di luglio, a circa 40 giorni dalla schiusa, il viavai dei genitori è diventato sempre meno intenso, lasciando intendere che i giovani erano ormai fuori dal nido e pronti all’involo.
Sartirana… Sartirana, questa volta hai proprio voluto sorprenderci: sono solo tre le coppie di Falco di palude che si riproducono in tutta la provincia di Lecco e una ha scelto il nostro piccolo lago, occupando l’apice della catena alimentare, libero da sempre.
In Italia la specie è più numerosa nel periodo invernale quando alcuni individui arrivano da nord per svernare nei nostri territori, ma quelli che restano a riprodursi sono molto diminuiti dopo le numerose bonifiche delle paludi avvenute nel secolo scorso. Ora la specie è in ripresa, con circa 200 coppie attive sul territorio nazionale.
Il Falco di palude, come il Tarabusino e la Moretta tabaccata, è compreso nell’allegato I della Direttiva Uccelli EU, che elenca le specie che siamo chiamati a salvaguardare in modo particolare, anche attraverso la tutela dei siti di nidificazione, perché minacciate a livello europeo.
Coloro che agli inizi degli anni ‘80 si impegnarono per l’istituzione della Riserva di Sartirana possono oggi affermare di essere stati lungimiranti e soprattutto che ne è valsa la pena!
CROS – Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta