I volontari guidati da Luigi Maggi rischiano di dover sospendere le attività di prevenzione svolte sul territorio
“Il tutto grazie alla solerzia di alcuni enti. Il protocollo operativo inserito nella convenzione stipulata tre anni fa tra Provincia e comunità montana è rimasto carta straccia”
OLGIATE – E’ una delle associazioni più attive della zona per ciò che riguarda gli interventi di manutenzione e sistemazione del territorio al fine di prevenire incendi e danni del maltempo. Ma l’Avaib di Olgiate Molgora, la squadra antincendi boschivi della provincia di Lecco, rischia oggi di sparire. A lanciare l’allarme è il coordinatore Luigi Maggi, che senza neanche troppi giri di parole, paventa il rischio che il “suo” gruppo resti in “braghe di tela”.
L’ultimo intervento per il gruppo antincendio boschivo?
Settimana scorsa i volontari dell’Avaib hanno lavorato, sotto un sole cocente, per rendere di nuovo percorribile il sentiero boschivo che da Beverate sale fino alla Crosaccia. “Si tratta di un sentiero che è stato completamente riqualificato mediante un intervento coordinato tra il Cai di Calco, le guardie ecologiche del Parco del Curone, l’associazione Monte di Brianza e l’Avaib, grazie a un contributo economico del Plis Monte di Brianza. Questo tipo di finanziamento nel prossimo futuro non sarà più possibile perché i comuni di Brivio e di Airuno hanno deciso di uscire dal parco sovracomunale Monte di Brianza”.
Da tre anni con la comunità montana
Ma, oltre alla questione del Plis (come noto Airuno ha avviato le pratiche per l’uscita dal parco sovracomunale e non vorrebbe entrare in quello del Curone), a preoccupare Maggi è il destino stesso dell’Avaib. “Fino a tre anni fa il nostro gruppo era posto alle dirette dipendenze della Provincia di Lecco. Nel 2017 invece Villa Locatelli ha firmato una convenzione con la comunità montana Valle San Martino – Lario Orientale per mettere a capo di quest’ultima l’estensione degli interventi antincendio boschivo anche in questa parte di Provincia, andando quindi a interessare anche i Comuni di Olgiate, Airuno, Santa Maria Hoè, Castello e Dolzago” sottolinea Maggi rimarcando che avrebbe avuto molto più senso stipulare una convenzione con il Parco del Curone, con cui sono già in essere diverse collaborazioni e attività in comune.
La convenzione tra Provincia e Comunità montana
La convenzione poneva sul piatto della bilancia 30mila euro all’anno per l’estensione a “sud” delle attività antincendio garantite dalla comunità montana. “Sono fondi che sono stati messi a disposizione non solo per spegnere i principi di incendio, ma anche per effettuare interventi di prevenzione come quelli che l’Avaib svolge, a cadenza regolare, in tutto questo territorio spendendo soldi per la benzina, il vestiario e per le attrezzature”. Una collaborazione che in questi anni non è mai mancata, come dimostrato anche dall’ultimo principio di incendio che si era verificato a maggio sopra l’abitato di Porchera.
Ma, almeno fino a oggi, dalla comunità montana non è arrivato un euro per l’Avaib, rendendo così difficile, per i volontari, affrontare le spese vive connesse ai loro interventi.
Il protocollo operativo rimasto inevaso
“Nella convenzione stipulata tra comunità montana e la Provincia, era stato chiesto di inserire un protocollo operativo che riguardasse nello specifico le attività da svolgere in questa parte del Lecchese. Peccato che questo accordo sia rimasto, oggi, carta straccia. Con la conseguenza che, terminati i contributi ricevuti dal Plis e i mille euro anni garantiti dal Comune di Olgiate, viene meno, grazie alla solerzia di alcuni enti pubblici, la stessa sopravvivenza del nostro gruppo”.