Il reperto archeologico è stato rinvenuto a Beolco, non lontano dalla chiesina in cui è contenuta un’epigrafe longobarda
Nella tomba sono stati rinvenuti i resti di una donna e di un bambino. E’ molto probabile che nell’area intorno vi siano altri resti archeologici
OLGIATE – Una tomba risalente al X secolo contenente i resti di una donna con un bambino. E’ quanto è emerso nei giorni scorsi a Beolco durante gli scavi effettuati per la posa della fibra ottica. Un rinvenimento archeologico che ha fatto rapidamente il giro della frazione olgiatese, riempiendo di emozione e curiosità gli abitanti, già abituati ad aver a che fare con reperti storici di un certo spessore, data la presenza della nota epigrafe longobarda custodita all’interno di Villa Guzzoni. In un primo momento si era ipotizzato che anche la tomba rinvenuta dagli operai tra giovedì e venerdì scorso potesse essere riconducibile all’epoca longobarda, ma una prima indagine dalle stratigrafia ha permesso di datare il reperto in un periodo leggermente posteriore.
“Dovrebbe essere il X secolo” puntualizza l’assessore ai Lavori pubblici Matteo Fratangeli, appassionato di storia locale al punto da aver dedicato la sua tesi di laurea proprio all’epigrafe longobarda custodita a Beolco -. La Sovraintendenza effettuerà prossimamente delle indagini più approfondite”. Questa mattina, gli esperti dello studio architettonico a cui, così come previsto da contratto, si è affidata Open Fiber nel caso di reperimenti archeologici, hanno prelevato tutto il materiale contenuto nella tomba e hanno provveduto poi a richiudere il tutto.
“Sono state trovate solo ossa umane, riconducibili alla sepoltura di una donna e di un bambino. Non sono stati trovati altri oggetti di un eventuale corredo funebre né monete”. Un particolare che ha portato la Sovraintendenza a ritenere già chiuso lo scavo olgiatese: “Ci siamo informati della possibilità di proseguire in qualche modo gli scavi come amministrazione comunale. E’ molto probabile che vi siano altre tombe lì vicino. Purtroppo però la competenza comunale si estende solo sul tratto di strada pubblico senza poterci estendere all’area di proprietà privata, in cui è ricompresa anche la chiesina, dove è presumibile che vi possano essere più tombe”.