Partecipata cerimonia questa mattina, sabato, alla casa famiglia di via Moro, in occasione della festa della Repubblica
Michele Franceschina (Sodalitas): “La nostra è una casa aperta al territorio: è grazie agli anziani se oggi festeggiamo la democrazia”
OLGIATE MOLGORA – La festa della Repubblica celebrata (anche se con un giorno di anticipo nel rispetto degli impegni istituzioni) alla casa famiglia per gli anziani di via Aldo Moro. E’ stata una cerimonia intensa e partecipata quella che si è tenuta questa mattina, sabato, all’interno della residenza per anziani olgiatesi.
L’iniziativa ha visto partecipe l’intera comunità, riunita per festeggiare il 2 giugno nel segno dell’associazionismo, della solidarietà e di una sorta di patto tra generazioni. Giovani, adulti e anziani riuniti sotto il Tricolore, vessillo di libertà ed emblema di fratellanza, uguaglianza e giustizia. Proprio questa mattina, mentre i musicisti della scuola di musica Eugenio Nobili suonavano l’Inno di Italia, si è infatti tenuto l’alzabandiera del tricolore donato alla Rsa dalle associazioni del territorio che si sono prodigate in questi giorni, affinché il pennone fosse collocato al meglio.
A fare gli onori di casa, accogliendo tutti nel cortile della struttura, è stato Alessandro Fava, coordinatore della struttura socio sanitaria di Olgiate. “Questa è un’ottima occasione per esprimere il nostro progetto di casa aperta. Una casa aperta a tutte le istituzioni, le associazioni e gli enti del territorio, le scuole, gli oratori, gli asili che hanno il desiderio di collaborare con noi per rendere la nostra casa famiglia non una semplice residenza di cura e di assistenza bensì una struttura capace di combattere la solitudine dei nostri ospiti e capace di garantire loro una prospettiva di vita serena, ricca di interessi, di attività e di intrattenimento”.
La benedizione della cappella della Madonna di Lourdes
Il parroco don Carlo Silva ha poi benedetto la cappella della Madonnina di Lourdes posizionata nel giardino della Casa Famiglia.
“Non posso non ringraziare Gino, Luigi e Mario per l’impegno profuso nel realizzare queste due opere, nonché Maria, Agnese, Laura, Vittoria, Marisa, Annarosa, Nicoletta, Patrizia, Rosangela e tutte le altre nostre donne e uomini che quotidianamente ci aiutano nell’allietare la vita nella nostra casa famiglia”.
Franceschina: “Gli anziani sono cittadini con tutti i diritti”
Anche il direttore generale di Sodalitas Michele Franceschina ha voluto essere presente all’evento. “E’ bello vedere la nostra casa aperta. Ed è bello che oggi i nostri anziani siano al centro dell’attenzione in un evento collegato alla festa della repubblica. Se oggi l’Italia è una democrazia lo dobbiamo a loro al loro impegno”.
Citando Newton, ha ricordato che ognuno di noi è un nano sulle spalle di un gigante: “Solo grazie agli anziani possiamo guardare più in là”. Dopodichè è passato alla mission della Casa Famiglia Sodalitas. “Si dice spesso che nelle Rsa gli anziani si sentono solo, ma qui non è così perché noi non vogliamo che sia così. L’anziano continua a essere un cittadino che ha i suoi diritti e come tale deve essere integrato e coinvolto nella vita della comunità”.
Bernocco: “Ho già firmato per venire qui”
Una considerazione ribadita anche dal sindaco Giovanni Bernocco, presente alla cerimonia con tutta la sua Giunta e con il consigliere Piera Quinto, omaggiata con un mazzo di fiori come ringraziamento per il lavoro svolto con le associazioni.
“Ringrazio Gino Rocca che a suo tempo aveva smosso le acque per arrivare all’apertura di questa casa famiglia, tanto attesa e tanto sofferta, quanto oggi bella e a misura di uomo. Per quanto mi riguarda ho già posto la mia firma per il mio futuro qui” ha concluso sorridendo il primo cittadino, seduto durante la cerimonia al fianco dell’ex sindaco Renato Sala, primo cittadino che portò avanti il progetto di realizzazione della struttura in via Aldo Moro.