Olgiate, rigenerazione urbana: il Comune sonda l’interesse dei privati

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Il nucleo del centro potrebbe rientrare nelle aree della rigenerazione urbana

Pubblicato l’avviso: domande in Municipio entro il 31 luglio

L’amministrazione comunale intende procedere sia secondo l’articolo 8 che il 40 della legge regionale sulla rigenerazione urbana

OLGIATE – Rigenerazione urbana: l’amministrazione comunale sonda la disponibilità di privati a procedere al recupero del patrimonio dismesso e abbandonato secondo quanto previsto sia l’articolo 8 bis che il 40bis della legge regionale 18 del 2019. E’ stato pubblicato da alcuni giorni sul sito del Comune l’avviso per la segnalazione delle aree della rigenerazione urbana e territoriale e di immobili dismessi che causano particolare criticità. Una possibilità che anche a Olgiate assume un particolare valore vista la presenza di diverse aree con edifici dismessi e da tempo inutilizzati come l’intero compendio del centro (la zona dietro il Municipio, stretta tra via Canova e via Roma), l’area di Stalli in via Pilata e perfino l’area Bomar, l’ex allevamento di Pianezzo, considerato a bomba ecologica della frazione vista la forte presenza di amianto, all’asta ormai da diverso tempo.

Nell’avviso il Comune specifica che, a fronte di richieste di avvalersi delle possibilità previste dalla rigenerazione urbana, tra cui gli incentivi fiscali, il Comune provvederà poi a predisporre una successiva deliberazione di Consiglio comunale per prevedere per queste aree specifiche modalità di intervento e adeguate misure di incentivazione per garantire lo sviluppo sociale e economico sostenibile, la reintregrazione funzionale entro il sistema urbano.
Non solo. L’amministrazione comunale ha infatti deciso di avvalersi anche della possibilità prevista dall’articolo 40 bis, riferendosi in particolar modo a immobili dismessi che causano particolare criticità. La norma dà infatti diritto al recupero o alla demolizione degli edifici dismessi da oltre 5 anni che causano criticità per motivi diversi (salute, sicurezza, inquinamento, degrado ambientale e urbanistico – edilizio) prevedendo come benefici riduzione sul costo di costruzione e sugli oneri, incremento dei diritti edificatori sino al 25% e deroghe alle normative quantitative e morfologiche come per esempio distanze e altezze.
In caso di inerzia della proprietà, il Comune potrà quindi ingiungere la demolizione o interventi di recupero e/ messa in sicurezza.

Le segnalazioni dovranno arrivare al protocollo del Comune entro il 31 luglio.
“Nel piano di governo del territorio sono stati già previsti otto ambiti di rigenerazione urbana, comprendendo i nuclei storici – puntualizza l’assessore ai Lavori pubblici Matteo Fratangeli – . Con questo avviso, vogliamo sondare l’interesse dei privati ad avvalersi dei benefici previsti dalla normativa regionale sul fronte dell’incentivazione fiscale e degli sgravi sugli oneri di urbanizzazione”.