Tante le richieste di visita al santuario della Madonna della Rocchetta lungo l’alzaia dell’Adda
Trasferta a km 0 per i bambini e gli animatori dell’oratorio feriale di Paderno
PADERNO – Una trasferta a chilometro zero per l’oratorio feriale di Paderno che nei giorni scorsi ha organizzato una gita lungo l’alzaia dell’Adda alla scoperta del Santuario della Rocchetta e delle bellezze della valle che ispirò Leonardo da Vinci.
80 bambini e 20 animatori che si sono lasciati incantare dalle spiegazioni del custode Fiorenzo Mandelli, a cui poi hanno voluto dedicare il bel pensiero che riproponiamo qui sotto integralmente.
Metti una giornata d’inizio luglio, il sole caldo e l’ombra fresca.
Mettici l’Adda, la strada sinuosa, il verde sulla ripa scoscesa.
Metti un oratorio in gita — 80 bambini, 20 animatori, tanta voglia di aperto e di aria.
Metti anche una chiesetta antica, la facciata di pietra, un’arco rosso di mattoni sulla porta, le fondamenta su un’antica rocca tardo-romana.
E aggiungi Leonardo, la Storia che costruisce su sé stessa, uno sfondo che sembra dipinto, un sorriso che accoglie chiunque passa.
Ecco, il Cav. Fiorenzo Mandelli oggi ha accolto anche noi.
In questo posto che per lui (“forestiero”, direbbero alcuni) adesso è casa.
Un posto che ha “tirato a lucido”, con le mani e gli stivaloni ai piedi, un posto pulito, semplice, aperto e accogliente.
Un posto che profuma di ordine, di bosco, di chiuse rimesse a nuovo e della gloria di molti anni.
Un posto che profuma di rinascita.
Questo è oggi il Santuario di Santa Maria della Rocchetta: una casa aperta. Per noi — e per chiunque vorrà passare.
Mettici l’Adda, la strada sinuosa, il verde sulla ripa scoscesa.
Metti un oratorio in gita — 80 bambini, 20 animatori, tanta voglia di aperto e di aria.
Metti anche una chiesetta antica, la facciata di pietra, un’arco rosso di mattoni sulla porta, le fondamenta su un’antica rocca tardo-romana.
E aggiungi Leonardo, la Storia che costruisce su sé stessa, uno sfondo che sembra dipinto, un sorriso che accoglie chiunque passa.
Ecco, il Cav. Fiorenzo Mandelli oggi ha accolto anche noi.
In questo posto che per lui (“forestiero”, direbbero alcuni) adesso è casa.
Un posto che ha “tirato a lucido”, con le mani e gli stivaloni ai piedi, un posto pulito, semplice, aperto e accogliente.
Un posto che profuma di ordine, di bosco, di chiuse rimesse a nuovo e della gloria di molti anni.
Un posto che profuma di rinascita.
Questo è oggi il Santuario di Santa Maria della Rocchetta: una casa aperta. Per noi — e per chiunque vorrà passare.