Verderio “perde” due preti: in partenza don Giancarlo e don Emanuele

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Novità importanti nella comunità pastorale Beata Vergine Maria Addolorata

La lettera del vicario episcopale Gianni Cesena che invita a trovare nuove formule, come quella della famiglia a Km 0, per far fronte alla crisi vocazionale

VERDERIO – Novità in vista per la comunità pastorale Beata Vergine Maria Madonna Addolorata di Verderio, Paderno e Robbiate. Il vicario episcopale monsignor Gianni Cesena ha infatti informato nei giorni scorsi in merito alle decisioni prese in accordo con l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini riguardo le parrocchie della comunità pastorale, guidate dal parroco don Gianni De Micheli.

Due storici sacerdoti, residenti da tempo nella parrocchia di Verderio ex inferiore, lasceranno infatti l’incarico finora ricoperto in paese.

Si tratta di don Giancarlo Beltrami le cui condizioni di salute suggeriscono, come si legge nella lettera, “di distaccarsi dalla realtà parrocchiale e iniziare l’ospitalità presso una struttura che possa meglio provvedere alle sue necessità personali”.

Una scelta che ha comportato, a catena, anche un cambiamento per don Emanuele Ronco, a sua volta vicario residente a Verderio, che verrà trasferito come residente con incarichi personali in un’altra parrocchia.

“Queste partenze, sicuramente dolorose per la vostra comunità, impegnano comunque la diocesi alla ricerca di un altro sacerdote che possa mettersi al servizio della vostra comunità pastorale, inserendosi nella Diaconia e collaborando con il parroco don Gianni e con don Paolo  e don Antonio, che continueranno a risiedere presso di voi”.

La comunità parrocchiale resta infatti guidata da don Gianni De Micheli che può avvalersi della stretta collaborazione di don Paolo Bizzarri per la parrocchia di Robbiate e di don Antonio Caldirola per quella di Paderno.

Una precisazione che va di pari passo con una considerazione: “La diminuzione del numero di sacerdoti disponibili per l’intera diocesi e l’avanzamento della loro età media ci porta a riflettere sul futuro delle nostre comunità parrocchiali e sulle responsabilità da condividere tra presbiteri e laici, sia sulle forme ordinarie già in atto, sia nelle forme nuove, come esempio quella della presenza di una “famiglia a km 0”.