Rfi ha incontrato mercoledì i sindaci in videoconferenza
Restano tre le ipotesi di nuovo tracciato in discussione: da settimana prossima si apre la possibilità di presentare osservazioni e proposte sul nuovo ponte di Paderno
PADERNO D’ADDA – Nuovo ponte San Michele, qualcosa si muove. I referenti di Rfi, rete ferroviaria italiana, hanno incontrato mercoledì in video call gli amministratori locali del territorio per fare il punto della situazione in merito alla realizzazione di un nuovo viadotto, ferroviario e stradale, che dovrà sostiture il San Michele. Un ponte quello costruito tra i 1887 e il 1889 e considerato un gioiello di architettura, ritenuto ormai troppo datato per poter sopportare ancora a lungo il peso del transito su gomma e su ferro, tanto da ipotizzarne la chiusura al traffico entro il 2030.

Durante la call, Rfi ha ricapitolato la situazione attuale illustrando le tre ipotesi di realizzazione di un nuovo ponte a scavalco sull’Adda. Tre tracciati differenti, dalle difficoltà realizzative e dai costi differenti. Il primo scenario prevede infatti la costruzione di un nuovo ponte promiscuo strada- ferrovia in stretto affiancamento a quello esistente con la stessa configurazione strutturale, ovveero la ferrovia sotto e la strada sopra. La seconda ipotesi è più articolata e prevede la ferrovia in variante con la realizzazione di due nuove fermate ferroviaria (e la relativa delocalizzazione delle attuali fermate di Calusco e Paderno) e una variante stradale a Nord, verso Imbersago. La terza possibilità si caratterizza per essere un ibrido tra le due precedenti con il nuovo ponte ferroviario in stretto affancamento all’attuale e la variante stradale localizzata a Nord.

Dopo aver già incontrato i rappresentanti di Regione e Province, Rfi ha reso noto anche a sindaci e assessori il cronoprogramma dell’opera, stimando la conclusione dei lavori per il 2033. Da settimana prossima, e precisamente il 15 maggio, si aprirà la fase del dibatitto pubblico così come previsto dal decreto legislativo 36 del 2023. Verrà pubblicata la relazione del progetto dell’opera sul portale di Rfi e inizieranno a partire i 60 giorni in cui, sul modello di quanto avviene per la redazione del Pgt, gli enti interessati potranno presentare osservazioni e proposte.
La proposta potrà arrivare da amministrazioni statali, regioni e Comuni oltre che portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati. La partecipazione potrà avvenire, oltre che tramite le osservazioni, attraverso gli appuntamenti sia online che in presenza o la consultazione del sito del dibattito pubblico (www.dpnuovopontesanmichele.it, in fase di attivazione).
Trascorsi complessivamente 120 giorni di dibattito pubblico, verrà redatta la relazione conclusiva che verrà trasmessa al Mit, ministero delle infrastrutture e trasporti. Questa fase dovrebbe concludersi per metà novembre.
Dopodichè, nel 2026, partirà il concorso di idee con contestuale progetto di fattibilità tecnico esecutiva mentre nel 2027 dovrebbe iniziare l’iter autorizzativo con la progettazione esecutiva ipotizzata nel 2028. L’inizio dei lavori è calendarizzto per il 2029 mentre la durata dell’intervento è stimata in cinque anni.
“Siamo contenti di aver finalmente tra le man un cronoprogramma dell’intervento anche se non è quello che ci aspettavamo” il commento dell’assessore caluschese Massimo Cocchi, presente mercoledì alla video conferenza. “Come Comune di Calusco non abbiamo mai nascosto l’urgenza di dover costruire un nuovo ponte che possa rispondere alle esigenze di una comunicazione efficace tra le due sponde dell’Adda. Abbiamo sempre altresì ribadito l’importanza della stazione ferroviaria in paese. Per questi motivi continueremo a vigilare affinché il progetto portato avanti rappresenti quello che meglio coniuga le esigenze del territorio”.

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