Giovedì si è aperto il dibattito pubblico sul nuovo ponte sull’Adda indetto da Rfi
C’è tempo fino al 15 luglio per presentare osservazioni basandosi sui tre scenari ipotizzati
PADERNO D’ADDA – Si è aperto ieri, giovedì 22 maggio, il dibattito pubblico indetto da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) sul nuovo ponte che collegherà le due sponde dell’Adda, in sostituzione dell’attuale ponte San Michele.
Organizzato in modalità ibrida (anche online), alla presenza delle due province di Bergamo e Lecco, di 23 comuni dell’area, tra i quali Paderno d’Adda e Calusco d’Adda, di comitati e associazioni accreditati a partecipare, oltreché di 82 cittadini che hanno assistito online, l’incontro è stata coordinato da Rosa Pannetta, responsabile del Dibattito Pubblico, che ne ha descritto l’organizzazione complessiva, illustrando le finalità e la modalità per presentare osservazioni entro il termine dei 60 giorni (ovvero 15 luglio 2025) definito dal Codice degli Appalti.
Durante la presentazione, la responsabile del Dibattito Pubblico ha messo in evidenza la necessità di un confronto in grado di consentire a Rfi di approfondire e migliorare la soluzione che risulterà tecnicamente e socialmente più sostenibile da realizzare.
L’opera è stata invece descritta da Daniele Mari, referente di progetto dell’opera di Rfi e dai tecnici di Italferr, che si sono concentrati sulle alternative e gli scenari di progetto, sullo studio di trasporto e l’analisi costi benefici, sugli aspetti geologici e geotecnici e sull’inserimento e la contestualizzazione territoriale dell’intervento.
Al termine della presentazione si è aperta la fase di interventi e dibattito vero e proprio con domande e risposte da parte dei tecnici.
Il prossimo appuntamento del Dibattito Pubblico è previsto in modalità telematica per il 29 maggio alle 14.30.
Sul sito web www.dpnuovopontesanmichele.it è possibile reperire tutta la documentazione tecnica relativa all’intervento e la relazione di progetto.
Durante l’incontro sono stati ribaditi i tre scenari finora individuati.
LO SCENARIO 1

Lo scenario 1 prevede la realizzazione di un’unica opera di scavalco del Fiume Adda in affiancamento a quello esistente che ospita la viabilità alla quota superiore e la ferrovia a quella inferiore (assetto come l’attuale).
Al fine di impattare il meno possibile sull’esistente, per la viabilità si è scelto di mantenere l’attuale quota lato Paderno, dove viene ripristinato il collegamento con via Festini, e di andare a ricollegarsi alla SP16 lato Calusco appena possibile.
La ferrovia, nei tratti in corrispondenza del nuovo tracciato stradale, è stata posizionata a – 10 m (delta quota piano strada piano ferro) in coerenza con la tipologia di struttura prevista per l’opera di scavalco dell’Adda.
Fino al Km 1+500 circa, la nuova coppia di binari si sviluppa sull’attuale sedime ferroviario, poi però deve spostarsi per andare a posizionarsi alla giusta distanza dai binari esistenti in corrispondenza del nuovo ponte.
Il territorio compreso tra la l’attuale sede ferroviaria e via del Monastero dei Verghi risulta fortemente impattato dal progetto che prevede in quest’area anche la variante della SP166.
Per quanto concerne la Stazione di Calusco l’intervento tiene conto di quanto riportato nel Progetto Definitivo trasmesso da RFI, che prevede la realizzazione di due nuove banchine e relativo sottopasso a servizio dell’attuale binario 1 e binario 2.
Dal Km 0+900 inizia la variante altimetrica al fine di raggiungere la corretta quota di progetto in corrispondenza del nuovo ponte sull’Adda (quota pf = 10 m da quota piano strada). Dopo aver superato il fiume il tracciato si richiude sull’attuale sedime per poi sovrapporsi ai due binari esistenti nella Stazione di Paderno.
Lo Scenario 1 prevede quindi il ripristino del collegamento viario tra Calusco e Paderno con lo scavalco del fiume Adda misto ferroviario e stradale. La soluzione è stata individuata poco più a sud dell’opera esistente e prevede la realizzazione di una viabilità di categoria F extraurbana con marciapiedi con corsie da 3,50 m che permettono la circolazione di tutte le tipologie di mezzi definiti dal paragrafo 3.4.2 del D.M. 5/11/2001. La viabilità parte dall’attuale intersezione sulla SP166 per poi deviare verso Sud per portarsi in testa alla galleria ferroviaria e poi proseguire sul nuovo viadotto. Nella parte finale si collega a via Festini Ugo dove sarà ripristinata l’intersezione esistente. Sulla base degli strumenti istituzionali disponibili e previsti per tale livello progettuale non si riscontrano vincoli che insistono sul sedime della viabilità di progetto.
LO SCENARIO 2

Lo scenario 2 è composto dalla ferrovia in variante a sud della linea attuale e la viabilità localizzata a Nord, a circa 3.5 Km dall’attraversamento esistente.
Il tracciato ha inizio al Km 4+582 della linea storica per poi procedere in variante spostandosi verso Sud avvicinandosi all’Adda, evitando completamente così la zona in frana.
Al fine di minimizzare gli impatti sul territorio, il tracciato attraversa un’area sostanzialmente libera localizzata tra gli abitati di Medolago e Suisio.
Questa posizione e la vicinanza alla SP170, che si configura come una viabilità principale della zona, ha suggerito l’opportunità di poter localizzare qui una nuova fermata che, posizionandosi a circa 3 Km dal centro di Calusco, potrebbe in parte essere utilizzata dagli abitanti di Calusco e potrebbe generare una nuova opportunità di mobilità per le aree abitate circostanti attualmente non servite dalla ferrovia. Superato l’Adda procede parallelamente alla Sp55 per poi andarsi a richiudere in corrispondenza dell’attuale PL al Km 12+863 nei pressi di Paderno. Prima di richiudersi sulla linea storica, nei pressi di via dei Contadini Verdinesi, è prevista la realizzazione della nuova fermata di Paderno.
Il tracciato si sviluppa per circa 11 Km, ha una velocità di 115 Km\h ( Vt).
Relativamente al collegamento viario tra Calusco e Paderno, si prevede una soluzione di scavalco del fiume Adda posta a Nord rispetto al tracciato ferroviario. La soluzione prevede la realizzazione di una viabilità di categoria F extraurbana con marciapiedi con corsie da 3,50 m che permettono la circolazione di tutte le tipologie di mezzi definiti dal paragrafo 3.4.2 del D.M. 5/11/2001. La viabilità parte dall’attuale intersezione a rotatoria già presente a Imbersago per poi deviare verso Nord ed effettuare lo scavalco. Nella parte finale si attesta su un’altra rotatoria già esistente nel comune di Imbersago.
Dovrà essere valutata la necessità di adeguare tale intersezione per permettere il transito a tutte le tipologie di mezzi.
L’intervento particolarmente critico ha una lunghezza di circa 750 metri ed impatta sulle abitazioni che insistono sul sedime della viabilità di progetto.
LO SCENARIO 3

Lo Scenario 3 si configura come un misto tra gli Scenari 1 e 2, prevedendo un ponte ferroviario in stretto affiancamento a quello esistente e un ponte stradale localizzato a circa 3,5 km a Nord della linea storica, nella posizione e con le condizioni definite per lo scenario 2.
Rispetto allo Scenario 1, l’ipotesi strutturale per il ponte ferroviario dello Scenario 3, non prevede quindi il canale viario. Relativamente al collegamento viario tra Calusco e Paderno, si prevede una soluzione di scavalco del fiume Adda posta a Nord rispetto al tracciato ferroviario.
La soluzione prevede la realizzazione di una viabilità di categoria F extraurbana con marciapiedi con corsie da 3,50 m che permettono la circolazione di tutte le tipologie di mezzi definiti dal paragrafo 3.4.2 del D.M. 5/11/2001. La viabilità parte dall’attuale intersezione a rotatoria già presente a Imbersago per poi deviare verso Nord ed effettuare lo scavalco. Nella parte finale si attesta su un’altra rotatoria già esistente nel comune di Imbersago.
Lo scavalco viario è stato delocalizzato di circa 3.500 m a nord dell’attuale collegamento per motivi legati all’orografia del terreno, al tessuto viario e allo sviluppo per l’opera di scavalco:
nei primi 2 km le viabilità principali, oggetto di collegamento, SP56 e Via dell’Industria si trovano a una distanza tale da dover prevedere un’opera di scavalco con uno sviluppo nettamente superiore a quello previsto nella soluzione sopra descritta. Ciò comporterebbe un maggiore impatto su un territorio fortemente vincolato, considerata anche la presenza di una cava a ridosso del comune di Calusco (la quale allungherebbe ancor di più lo sviluppo del tracciato).
nel restante tratto pari a 1.5 km, Via delle Industrie si trova in galleria, condizione che avrebbe reso oneroso e di difficile realizzazione la connessione con una nuova viabilità

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