Legambiente darà una mano nell’emergenza Covid
Dieci posti all’Ostello del Monte Barro, ospiterà pazienti asintomatici o con lievi sintomi
GALBIATE – Nel pieno della seconda ondata di pandemia, un aiuto alle istituzioni sanitarie arriva da Legambiente Lecco che ha deciso di partecipare al bando di ATS per la messa a disposizione di posti letto per pazienti Covid, non gravi, da ospitare nel periodo della quarantena.
L’associazione ambientalista gestisce l’ostello dell’Eremo del Monte Barro e proprio in quella struttura ha dato disponibilità di dieci posti da destinare ai soggetti positivi al virus.
Quella di Legambiente è l’unica vera manifestazione di interesse valida arrivata al bando di Ats rivolto alle strutture ricettive per la realizzazione di ‘Covid Hotel’, oltre a due comunicazioni di disponibilità a collaborare. ATS, chiudendo il procedimento, ha approvato formalmente la candidatura di Legambiente.
Una nuova missione quindi per l’associazione lecchese e per l’ex sanatorio dell’Eremo, attivo fino al 1968 ed edificato a 790 metri di quota (con una vista mozzafiato sui laghi e la Brianza) da anni sede istituzionale del Parco del Monte Barro, di un ristorante e dell’Ostello aperto nel 2013.
Posti per Covid positivi o contatti stretti
L’Ostello del Monte Barro potrà ospitare pazienti Covid positivi asintomatici o paucisintomatici in isolamento obbligatorio o dimessi dagli ospedali, che non possono trascorrere il periodo di isolamento domiciliare presso il loro abituale domicilio, ma anche i contatti stretti di casi positivi o persone al rientro da paesi esteri, per cui vige l’obbligo della quarantena, che non possono trascorrere il periodo di isolamento domiciliare a casa, perché non idoneo a separarsi da altri componenti familiari o per situazioni di criticità sociale.
Il periodo di messa a disposizione dell’Ostello perdurerà fino al 30 aprile. La quota di rimborso prevista da ATS è di 80 euro al giorno per paziente, per un totale massimo di 150 mila euro.
Todde (Legambiente): “Diamo il nostro contributo in questa emergenza”
“Crediamo che sia il periodo in cui serve un forte senso di responsabilità sociale – spiega Laura Todde, presidente di Legambiente Lecco – in relazione a questa situazione di pandemia. È per questo che, in dialogo con il Parco del Monte Barro che è proprietario della struttura e con il Ristorante Eremo di Monte Barro che si occuperà della somministrazione dei pasti, Legambiente ha deciso di aprire le porte del proprio eco-ostello a quelle persone che non hanno un luogo sicuro in cui passare periodi di isolamento riducendo così il contagio verso familiari e congiunti in condizioni di fragilità”.
“Con il nostro eco-ostello, che in questi anni ha ospitato ormai circa 20.000 persone tra gruppi, associazioni e turisti contribuendo allo sviluppo economico, turistico e ambientale del territorio, abbiamo ritenuto opportuno metterci in gioco anche per la sfera sociale – racconta – Nella speranza che questa situazione difficile per tutti finisca presto, cerchiamo di contribuire al contenimento degli impatti sulla nostra comunità, di cui ci sentiamo parte attiva”.
“Naturalmente, il nostro auspicio è quello di riprendere al più presto le nostre attività ordinarie di ospitalità e di formazione ambientale; per altro con la garanzia data dai protocolli previsti da ATS che – al termine di questa breve parentesi – la struttura sarà poi sanificata al 100% per offrire ai nostri futuri ospiti il massimo della sicurezza per poter ripartire, tutti insieme”.
Cosa prevede il “Covid Hotel”
Al gestore della struttura spetterà la disponibilità di una stanza soggiorno a rotazione per la gestione delle pulizie delle camere, la somministrazione della colazione e dei pasti in camera, con l’utilizzo di dispositivi monouso, il cambio biancheria piana (lenzuola, federe, salviette) per un massimo di due volte a settimana e la sanificatone della camera ad ogni check-out.
Dovrà essere fornito inoltre il servizio di wi-fi gratuito, l’acquisto di giornali, riviste e altri generi di prima necessità (su richiesta degli ospiti come servizio extra).
Inoltre dovrà essere garantita la vigilanza sanitaria di base che prevede: l’automonitoraggio della temperatura e della saturazione, il coordinamento dell’attività di esecuzione dei tamponi, l’attivazione e il mantenimento del contatto con medico di famiglia, Guardia Medica o le USCA e l’ospedale in caso di necessità.
L’azienda ospedaliera collaborerà alla sorveglianza sanitaria attiva ed effettuerà il monitoraggio dello stato di salute, quando ritenuto necessario, 7 su giorni su 7 da parte di proprio personale sanitario e fornendo la strumentazione necessaria, comprensiva di saturimetro.