Olgiate, “In nome del pane”: pietra d’inciampo in ricordo di Ernesto Cattaneo

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La cerimonia di posa della pietra d’inciampo è in programma domenica 7 aprile alle 15

Ernesto Cattaneo, mugnaio, era stato accusato di aver fornito farina e viveri ai partigiani e per questo era stato deportato nei campi di concentramento

OLGIATE – “In nome del pane”: una pietra d’inciampo per ricordare il partigiano Ernesto Cattaneo,  mugnaio accusato di aver fornito farina e viveri ai partigiani e morto a Gusen nel gennaio del 1945.

Domenica 7 aprile, la comunità di Olgiate si radunerà alle 15 in via Pilata 18 per fare memoria e ricordare, con la posa di una pietra d’inciampo, il partigiano Ernesto Cattaneo. Si tratta della seconda pietra d’inciampo che il Comune si accinge ad accogliere sul proprio territorio dopo quella posata nel 2022 in memoria di Paolo Carpi a Mondonico.

Nato in una famiglia di mugnai in via Pilata 90 nell’allora Olgiate-Calco, Cattaneo rimase orfano in tenera età e crebbe allevato dagli zii insieme ai cugini con cui decise di continuare il mestiere di mugnaio, finché, in età adulta si mise in proprio lavorando in zona Cornello, a Calco. Ragazzo brillante e all’avanguardia, progettò e costruì con le sue mani un impianto di macinazione piuttosto avanzato per i suoi tempi, che gestì in autonomia fino al 30 marzo del 1944, giorno del suo 53esimo compleanno, quando venne prelevato dai militari di Brivio e condotto a a Milano, dove venne interrogato e in seguito arrestato con l’accusa di aver rifornito di farina dei partigiani. Proprio a San Vittore Cattaneo incontrò degli amici con cui aveva distribuito pane ai partigiani.

Dopo un periodo di permanenza in carcere, Cattaneo venne trasferito nel campo di concentramento di Fossoli, dove rimase fino al mese di agosto. Fino a quel momento la famiglia aveva sue notizie grazie a della corrispondenza che Ernesto scambiava con il figlio Virginio, poi più niente. Dopo Fossoli, Cattaneo venne portato a Mauthausen e in seguito nel distaccamento di Gusen. La famiglia ebbe sue notizie solo il 17 aprile 1945, quando ricevette un telegramma che informava che Ernesto era morto il 26 gennaio del 1945 a causa di un arresto cardiaco.
Il 1° agosto 1946 Ernesto Cattaneo venne riconosciuto partigiano dall’Anpi.

Ernesto Cattaneo

Domenica 7 aprile verrà ricordato con una grande cerimonia in occasione della pietra d’inciampo proprio laddove è nato e cresciuto. Dopo la cerimonia, alle 16 presso la chiesina di Beolco verrà inaugurata l’installazione artistica “In nome del pane”, realizzata dall’artista Patrizia Consonni, nipote di Ernesto Cattaneo, con il contribuito dei suoi nipoti Giuseppe Miotto, Luca Miotto e Amanda Zaramelia. Patrizia Consonni, pur non avendo mai conosciuto il nonno, è molto legata a lui e negli anni ha deciso di trasformare i sentimenti che provava in un’opera d’arte proprio per ricordarlo. Sarà presente all’inaugurazione il critico d’arte Luca Nava.

Le iniziative in vista del 25 aprile proseguiranno sabato 13 con l’evento “Arte significante, memoria significata”, approfondimenti e sguardi a cura di Luca Nava con la partecipazione del gruppo “Arteincomune”. L’evento si terrà in sala consiliare alle 17. La settimana successiva invece, sabato 20 aprile, avrà luogo presso il teatro dell’oratorio la presentazione del libro “A Milano è morto l’arciprete” con le autrici Enrica Bolis e Clara Tacchini che dialogheranno con Alberto Magni. La sera di mercoledì 24 invece presso il Polo Culturale di Arlate verrà presentato il libro “Il convoglio” di Franco Meroni e si terrà il concerto multimediale di Maurizio Padovan “Il prezzo della libertà”. Infine giovedì 25 aprile si terranno come da consuetudine nei comuni di Brivio, Calco e Olgiate le celebrazioni ai rispetti monumenti ai caduti e seguirà il corteo dalla scuola primaria di Brivio fino al cippo dei Partigiani.