WWF e Legambiente chiedono di salvare i 12 pini marittimi di Malgrate
“Cambiare il progetto è possibile”. Presidio sul lungolago
MALGRATE – Il tempo stringe: nei prossimi giorni le motoseghe potrebbero già entrare in azione e dei dodici pini che guardano il lago a Malgrate potrebbe restare solo il ricordo. Per questo WWF e Legambiente si sono mobilitate organizzando presidi davanti all’area di cantiere già delimitata.
Oggi, sabato si è svolto il secondo sit-it (il primo si era riunito in maniera spontanea la scorsa domenica) e così sarà anche domenica mattina. Gli ambientalisti hanno appeso i loro cartelli di protesta alle transenne che, come dei condannati, tengono ‘prigionieri’ i dodici alberi destinati all’abbattimento.
Il cantiere per il rifacimento dell’ultimo tratto del lungolago è stato consegnato prima di Natale, l’appalto assegnato a fine estate e il progetto con tutte le autorizzazioni è pronto da quasi un anno. Inoltre l’intervento gode di 400 mila euro di finanziamenti regionali, la metà del costo dell’opera. E’ ancora possibile evitare il “taglio”?
“Sappiamo che è difficile, siamo però convinti sia una battaglia giusta ed è giusto combatterla fino alla fine – spiega Lello Bonelli presidente della sezione lecchese del WWF – questi alberi sono qui da oltre 50 anni, stanno benissimo e non ci sarebbero motivi per abbatterli. E’ una scelta ottusa di questa amministrazione comunale. Basterebbe una piccola variante al progetto per salvare le piante. Ci sono tutti gli spazi per fare la pista ciclabile, il percorso pedonale e preservare i pini”.
La pensa allo stesso modo l’agronomo Giorgio Buizza, in prima fila nella tutela del patrimonio arboreo del territorio: “Ci sono proposte alternative che possono salvare il progetto, mantenendone la funzionalità, salvando anche i pini e riducendo i costi dell’operazione. Credo che di fronte ad una proposta del genere sarebbe cosa opportuna trovarsi e ragionare insieme. Il Comune invece prosegue sulla sua strada”.
Al presidio hanno partecipato anche referenti del Coordinamento Rifiuti Zero: “Teniamo al nostro territorio, all’ambiente e questa ci sembra l’ennesima follia quella di voler tagliare delle piante sanissime – dice Barbara Nasatti, portavoce del coordinamento – In un momento in cui si parla sempre più della necessità di piantare nuovi alberi, noi invece li abbattiamo”.