LECCO – Giuliano Melosi, ex bluceleste, ora tecnico del Darfo, deve ancora lottare per togliersi dalla zona play-out: “Peccato perché continuiamo a regalare. Non si può regalare un contropiede a loro, non esiste. I risultati, per fortuna, ci hanno dato una mano e domenica abbiamo la possibilità di guadagnarci la salvezza”. Da ex, cosa pensa Melosi dei blucelesti? “Del Lecco non mi sembra corretto parlare: gli auguro di arrivare ai play-off. E’ una piazza che vuole andare avanti. Penso che il Lecco partito ad agosto, forse a settembre, abbia fatto una stagione stupenda, al di là del fatto che raggiunga i play-off o meno. Bisogna fare i complimenti al mister, alla società, a tutti”.
Cesare Ratti si presenta per la seconda volta in sala stampa al posto dello squalificato Roncari. Stavolta, è andata meglio: “Come avevo detto la settimana scorsa, la squadra è viva. Era una convinzione che avevo, che ho tuttora e che la squadra ha dimostrato. E’ stata una conferma di quel che ho detto la scorsa settimana. La “conditio sine qua non” era la vittoria e per ora non cambia nulla. Dobbiamo continuare a rincorrere e a noi piace un po’ questa cosa, altrimenti, che gusto c’è? La disattenzione sul gol del Darfo poteva costarci caro e condizionarci, ma la squadra ha sempre giocato, dopo non ha più sbagliato. Forse si è creata un’ansia da vittoria, ma neanche quello. Infatti, sulle ultime punizioni, siamo sempre andati a noi a recuperare palle e a ripartire. Non abbiamo mai rischiato di prendere il pareggio”.
Cesare spiega il cambio di Davide Castagna: “Nel primo tempo si è sacrificato tantissimo e a un certo punto ci servivano forze fresche. Nicola è riuscito a far salire la squadra, ad andare in profondità e a fare molto bene. Ha fatto la prestazione. Castagna nel primo tempo veniva sempre incontro, ha speso tanto, doveva allargarsi tanto per prendere palloni giocati male. Martin giocava da quarto di metà campo e gli abbiamo chiesto molto sacrificio. Nel secondo tempo, nella confusione generale, aveva meno occasioni di arrivare pulito sul pallone”.
E sul gol di Berta che è costato il pareggio? “Avevamo delle marcature: dovevamo salire tutti insieme o restare in marcatura. Ma quando fai le cose a metà, prendi gol. Dobbiamo rivederla martedì e lavorarci. L’obiettivo è sempre quello dei play-off. Non dobbiamo mai dare per scontato nulla. Ce ne mancano due, non una”.
E’ il momento di festeggiare le 100 presenze con la maglia del Lecco di Andrea Rota, frutto della militanza in bluceleste nelle stagioni 2002-03, 2003-04 e 2012-13. “Ci tenevo – esordisce il capitano – e per fortuna è stata anche una giornata prolifica nel punteggio. E’ andata bene e quelli che ci avevano già fatto il funerale dovranno aspettare. Noi non ci nascondiamo. E’ stato importante oggi, perché si veniva da una settimana un po’ particolare. Certe frasi ci hanno un po’ toccato e volevamo dimostrare che non vogliamo prendere in giro nessuno. Ci saremmo presi in giro da soli, perché dopo 36 giornate, lasciare andare tutto, non so per quale motivo, non sarebbe stato giusto. L’abbiamo anche rimessa in piedi dopo l’1 a 1, cosa che non era facile. Ci tenevamo davvero. E’ stata una partita difficile, ma, secondo me, gestita anche in maniera intelligente rispetto alle ultime partite. Sono momenti che, con una squadra giovane, sono difficili da affrontare. Siamo un po’ altalenanti, ma è stata un po’ la nostra caratteristica per tutto l’anno”.
Capitan Centenario è uscito dal campo con una maglia bluceleste celebrativa regalata dal settore Distinti: “Ringrazio tantissimo i tifosi dei Distinti, grazie di cuore”.
Davide Castagna è stanco e deluso: “Oggi ho corso e basta, non ho toccato nemmeno un pallone. Ieri mattina abbiamo tirato io e lui (Sarao, ndr): tutti pali e traverse. E’ un segno. Il risultato è stato in bilico, ma la partita l’abbiamo sempre avuta in mano noi. Nelle ultime partite conta avere voglia ed essere un po’ fortunati. Alla fine dell’anno, non tutti sono brillanti e stanno bene”.
Manuel Sarao, autore di un gol e mezzo, conferma: “L’importante è vincere, chi fa gol non importa. Sul secondo gol ho cercato di aprirla, è stato istintivo”.