Il Lecco è all’ultima spiaggia: o vittoria o Serie C
Malgrati: “Non è facile dividere il tifoso dall’allenatore, ma nel calcio s’impara sempre”
LECCO – “Andiamo là e ce la giochiamo, non mi interessa ciò che devono far loro ma solo quello che dobbiamo fare noi. Dovremo fare una grande prestazione evitando i soliti errori”. Queste le parole di Andrea Malgrati alla vigilia di Parma-Lecco, partita chiave sia per i crociati che con una vittoria potrebbero assicurarsi la promozione diretta, che per i blucelesti che con una sconfitta guadagnerebbero la retrocessione matematica in Serie C.
“Vincere in casa all’andata è stato uno dei risultati più belli, ricordo bene la partita e le emozioni molto forti. Sembrava di essere in uno stadio da trentamila persone, qua poi rimbomba ti da ancor più emozioni. Quello, però, è il passato e rimane una bella parentesi adesso dobbiamo alla prossima partita, dovremo fare il massimo che possiamo. Il Parma di ieri e di oggi sono due storie completamente diverse”.
Per il match mancheranno due quarti della difesa titolare, Lepore e Celjak, però spiega Malgrati che non sarà in difficoltà nelle scelte perchè: “Tutti i giocatori si allenano benissimo quindi questo per me non è un problema e per loro può essere una bella vetrina per dimostrare quello che valgono.”
“Inoltre, ci saranno le assenze di Inglese, a causa di un problema di un ciste nel cavo popliteo. Poi non ci saranno Beretta e Listkowski e appunto Lamanna che si è fatto operare in settimana. Se riesco ci sarà anche la possibilità di far giocare chi non ha mai giocato. Per domani vedremo anche se giocare con tre piccoli davanti”.
Il mister analizza l’ultima gara contro il Venezia: “Per un’ora abbiamo giocato benissimo e mi interessa rivedere quella squadra lì riproponendo il calcio che abbiamo fatto. Poi dovremmo limare quei soli errori che facciamo da tutto l’anno, però giocheremo dando tutto. Inoltre, uscire come settimana scorsa tra gli applausi significa voler onorare la passione dei tifosi.”
Nicolò Buso è stato il migliore in campo nella scorsa partita, in futuro Malgrati non sa quello che farà però: “Gli auguro certamente il meglio. Tutti hanno un obiettivo, non è facile accomunare quelli personale con quelli di squadra. Lui ha capito come adattarsi alla categoria, è migliorato tantissimo nella fase difensiva e quel bagaglio se lo porterà ovunque. Ha imparato a giocare a tutto campo ed può ancora crescere come altri giovani che ho visto bene. Loro devono pensare a loro stessi e fare il bene della squadra”.
A livello personale per l’attuale tecnico l’annata vissuta: “È stata incredibile, sono cresciuto in fretta grazie anche a tutta questa sofferenza. La stagione è nata in salita, un’agonia, e ne siamo usciti, poi c’è stato quello che c’è stato e rimane il rammarico. Però la matematica non è ancora arrivata, rimane tanto amaro in bocca se non dovessimo riuscire a raggiungere l’obiettivo”.
“Essendo stato prima capitano, poi vice allenatore là in panchina è tosta e personalmente so cosa voglia dire viverla da lecchese perchè le emozioni sono forti. Non è facile dividere il tifoso dall’allenatore e quando sei impotente diventa difficile: nel calcio non si perde mai, s’impara e si cresce”.