Giuliana Arrigoni inossidabile: terzo Tor in archivio e vittoria di categoria

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LECCO – La fatica diventa un concetto del tutto relativo, così come dolore e forza di volontà.

Provate solo a pensare di correre per 330 chilometri e 24.000 metri di dislivello (che in realtà si sono rivelati essere 339 Km e quasi 31 mila metri di dislivello positivo), ecco tutto questo si chiama Tor des Geants.

La lecchese Giuliana Arrigoni ha partecipato al massacrante ultra trail sulle alte vie della Val D’Aosta. E’ giunta 62^ assoluta, 8^ donna e 1^ della sua categoria ma, in una gara del genere, il piazzamento è relativo: “E’ andata meglio di quanto sperassi – ha confessato -. E’ la terza volta che partecipo al Tor (una volta ha corso anche la 4K Endurance Trail, gara praticamente identica al Tor, ndr) e devo ammettere che è sempre una gara durissima. Le modifiche al tracciato di quest’anno, poi, hanno reso il tutto ancora più difficile”.

Giuliana Arrigoni non era al top della forma: “Questa volta non avevo nelle gambe tutti quei chilometri e sono partita con il solo obbiettivo di arrivare in fondo. E’ andata meglio di quanto potessi sperare e avere vissuto la gara con la consapevolezza che l’importante era raggiungere il traguardo, senza pensare al cronometro, mi ha consentito di godere di panorami magnifici”.

L’ultra trailer lecchese non è affatto andata piano e ha concluso in 107 ore e 21 minuti: “Ho gestito bene la gara e sono sempre stata in bilico tra il 6° e l’8° posto. Davanti a me ci sono ragazze molto più giovani, però mi sono difesa. L’unico inconveniente che ho avuto è stato un fortissimo dolore alla schiena negli ultimi trenta chilometri, ero letteralmente piegata in due dalle fitte ma sono riuscita a continuare: mani sui fianchi e sono andata avanti”.

Sul percorso ha trovato tanto incitamento: “Sono arrivati tanti amici a trovarmi e questo è stato bellissimo. Tutti mi incitavano e poi, lungo la discesa dal rifugio Bertone a Courmayeur, un inglese mi ha prestato i suoi bastoncini e mi ha scortato fino al traguardo”.

Momenti difficili oltre al mal di schiena? “Il meteo è stato caldo anche se non è mancato il ‘solito’ temporalone con tanto di grandinata. Ma il momento più difficile in assoluto è stato prima di raggiungere il rifugio Bertone: ero al buio e mi sono ritrovata nei pressi di una malga con le mucche che avevano mangiato tutte le bandierine che segnalavano il percorso; lì mi sono sentita veramente sola e ho pensato che mi sarei giocata tutta la gara”.

Alla fine tanta soddisfazione per l’atleta della Valetudo Skyrunning: “Il Tor de Geants è troppo bello e correrlo è sempre una grandissima emozione”.

Tra i poco più di 500 finisher, oltre a Giuliana Arrigoni, c’erano anche altri lecchesi: Andrea Brumana 102 ore 14 minuti; Mario Sala 103 ore 10 minuti e Alfredo Acquistapace 125 ore 58 minuti.

Per la cronaca la vittoria è andata a Franco CollèSilvia Ainhoa Trigueros Garrote rispettivamente in 74 ore e 3 minuti e 87 ore e 50 minuti.