La spedizione dei Ragni in Groenlandia: Della Bordella in vetta!

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Matteo Della Bordella, il "ragno" protagonista della vittoriosa spedizione in Groenlandia.
Matteo Della Bordella, il “ragno” protagonista della vittoriosa spedizione in Groenlandia.

LECCO – L’annuncio è di queste ultime ore. Matteo Della Bordella ce l’ha fatta! Il “ragno” ventinovenne partito lo scorso 3 agosto dall’Italia alla volta della Groenlandia ha toccato la cima dello Shark’s Tooth, il “dente dello squalo” che si innalza con la sua immensa parete verticale sopra un fiordo dell’isola collocata all’estremo nord dell’Oceano Atlantico, tra Canada e Islanda.

Con Della Bordella lunedì 18 agosto hanno raggiunto la vetta della montagna gli elvetici Silvan Schupbach e Christian Ledergerber.

“I tre alpinisti – fanno sapere i Ragni di Lecco – hanno seguito una nuova via di circa 900 metri, aperta in stile alpino con difficoltà elevate e con un utilizzo praticamente nullo di spit”.

“Abbiamo aperto una nuova via sulla parete nord-est – è stato il primo messaggio di Matteo Della Bordella dopo la vittoriosa ascensione – L’itinerario segue un sistema di fessure al centro della parete, con qualche traverso che le congiunge. La roccia non era sempre della miglior qualità e comunque siamo riusciti praticamente a non usare spit nonostante lo stile, free climbing a vista”.

Verso la parete dello Shark’s Tooth (foto archivio spedizione russa - 2011)
Verso la parete dello Shark’s Tooth (foto archivio spedizione russa – 2011)

“Il quarto giorno siamo scesi dalla “via dei russi” per cresta e spigolo – ha aggiunto l’alpinista varesino – così la parete è rimasta pulita come prima del nostro passaggio. L’abbiamo chiamata “The great shark hunt” a ricordo del lungo viaggio occorso per arrivare in cima”.

Poi un ultimo commento all’impresa, che come noto ha il supporto del Comune di Varenna: “È stata un’esperienza fantastica, in grado di farci gustare nel migliore dei modi la scalata ma anche il gusto per l’avventura. Vogliamo ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato e sostenuto”.

“Sappiamo ancora poco circa le difficoltà tecniche affrontate da Matteo, Silvan e Christian – è il primo commento dei vertici dei Ragni – ma una cosa è certa: si tratta di una salita di gran stile, sia per il modo in cui è stata affrontata la scalata sia per l’avvicinamento secondo la filosofia “fair means” (i tre alpinisti sono arrivati sotto la parete dopo 200 chilometri di navigazione in kayak, ndr), che in luoghi così remoti non è una cosa da dare per scontata”.

Va detto che Alexander Ruchkin, uno degli alpinisti russi che nel 2011 aveva affrontato lo Shark’s Tooth aprendo una nuova via sullo spigolo della montagna, in un’intervista rilasciata a Russianclimb.com riassume con questa emblematica frase lo spirito d’avventura e le motivazioni che spingono a mettersi in gioco su una parete come questa: “Siate audaci e scoprirete un’infinità di splendide montagne da salire”.

Matteo Della Bordella e i suoi due compagni di avventura hanno saputo osare. E hanno avuto ragione. E ora ad applaudirli è tutto l’ambiente alpinistico lecchese.