I blucelesti pronti per la trasferta a Novara in programma domenica, 9 novembre, alle 17.30
“Tornano a disposizione dei giocatori, ma non faccio regali a nessuno. Scende in campo chi se lo merita”
LECCO – “Noi cerchiamo di preparare le partite indipendentemente dal risultato della partita precedente. In settimana abbiamo lavorato duramente analizzando le cose da correggere e quelle che abbiamo fatto bene”. Con queste parole mister Federico Valente apre la conferenza stampa di presentazione del match tra Novara e Lecco che si giocherà domenica 9 novembre allo stadio Silvio Piola di Novara, alle 17:30.
Il tecnico bluceleste spiega chiaramente che la squadra non si deve adagiare sugli allori dopo il convincente risultato contro l’Arzignano perchè il Novara: “In classifica è posizionato sotto le sue possibilità, inoltre ha buoni giocatori a livello individuale. I ragazzi hanno già percepito da loro cosa c’è da preparare e come affrontare la gara. Non mi va di andare sempre sull’aspetto mentale. Abbiamo voglia di crescere e migliorare ogni giorno, e non dobbiamo mollare nemmeno un millimetro rispetto a quello che abbiamo fatto finora”.
Per la gara contro il Novara torneranno disponibili diversi giocatori: “Mi piace avere una rosa lunga, anche i calciatori sono contenti perchè chiaramente non gli piace star fermi. Per noi è più difficile fare una scelta con una rosa di 20 giocatori rispetto a 14. Nelle scelte guardo tutta la settimana dalla partita agli allenamenti e se uno si merita di essere confermato lo confermo. Però magari qualcuno ha anche bisogno di una pausa. Io guardo tanti dettagli e quello che noi abbiamo bisogno partita per partita”.
“Andando sui singoli: Furrer si è allenato tutta settimana, così anche Voltan e Battistini che hanno ripreso al 100%. Marrone, invece, è ancora fuori. Ha ripreso a correre senza fare nulla di intenso, settimana prossima dovrebbe rientrare. Io comunque non regalo niente a nessuno, se uno dimostra che è pronto io lo metto in campo se no aspetta il proprio momento”.
Valente spiega meglio questo concetto: “Domenica qualcuno si aspettava maggiore minutaggio ai giocatori della panchina, io do ad ognuno quello che si merita a livello di minutaggio. Ndongue sta bene e può fare diversi ruoli: la prima punta, la seconda punta, l’esterno e anche il quinto perchè con me tutti i giocatori devono fare diversi ruoli”.
Il tecnico bluceleste parla anche alla questione stadio dicendo che la sua opinione l’ha data internamente alla società: “Io non leggo mai le cose, non mi interessa spendere energia su ciò che non posso incidere. Io sono concentrato sul mio lavoro, e ho piena fiducia in quello che fa la società, il Presidente e la direttrice Bonfanti. Loro conoscono le nostre esigenze come squadra e stop”.
Il rapporto coi tifosi per Valente è molto importante: “Io sento tutti gli applausi ad inizio partita, ma so anche che ne calcio il vento cambia velocemente. Io preparo i giocatori e sono loro che vanno in campo effettivamente. Sono contento e fiero di allenare in una piazza come Lecco e che ci sia una tifoseria numerosa che ci accompagna sempre in trasferta. Non è un segnale di non rispetto il non rispondere al saluto o agli applausi, al contrario è un segnale di rispetto perchè voglio rimanere umile e concentrato sulla partita”.
Valente, infine, si concentra sui giovani che stanno crescendo tanto all’interno della rosa bluceleste: “Se guardo alla fine della partita c’erano dentro 4/5 2005. Il pressing è diverso da quello che fai a 20 anni e a 35. Abbiamo un bel mix di età in campo. Alcuni giovani che abbiamo integrato erano già qui a Lecco nella Primavera. Mi piace lavorare con loro che vogliono fare un percorso di crescita. L’idea del presidente e della società è quello che ho sposato da tempo: allenare giocatori giovani e di gamba, lavorando con tanta intensità. Non dimentichiamo che Metlika, Mallamo, Pellegrino, Sipos e Furrer sono ancora giovani e insieme a giocatori più esperti che creano il giusto mix”.
“Per me è importante lavorare un luogo in cui io posso dare il mio contributo a creare la rosa che si vuole e dove possa fare le mie scelte. Io ho dato una mano a far questa squadra che è frutto di tanti colloqui con il direttore e coi giocatori già da aprile/maggio. Solo in questo modo posso essere veramente valutato”.

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