Triathlon, il 2019 porta tre nuovi innesti nella rosa degli atleti 3Life

Tempo di lettura: 2 minuti

LECCO – Il 2019 porta nuovi innesti nella rosa degli atleti 3Life. Tre al momento i volti nuovi che hanno abbracciato il progetto del sodalizio presieduto da Walter Milani.

Il più esperto dei tre è Giuseppe Brovelli, classe 1958 di Malgrate che, chiusa l’esperienza con il Gs Manerba, ha deciso di tesserarsi con la 3Life per quanto riguarda le gare Fitri di triathlon. Con lui anche Andrea Maggi, lecchese del ’92, che a livello Fidal continuerà a correre con il Gsa Cometa. “Provengo dal mondo della corsa in montagna – racconta Andrea – ma nei miei allenamenti ho sempre alternato la corsa alla bici. Negli anni scorsi ho già partecipato ad alcuni duathlon, il binomio mi piace molto e mi soddisfa forse di più della disciplina singola. Per quest’anno vorrei quindi aggiungere la terza disciplina e cimentarmi nel triathlon, anche se non sono un grande nuotatore. L’obbiettivo per quest’anno è partecipare ad almeno due triathlon medi, Idroman e The Giant, e un olimpico, tenendo gli sprint in zona come prova sul campo. Non abbandonerò la corsa, ma devio da quella in montagna a quella su strada, anche perché rimango tesserato Gsa Cometa. Mi sono già preiscritto al camp 3Life di aprile, sarà sicuramente una bella esperienza e spero che la stagione sia anche positiva a livello di risultati”.

Roberto De Paola, classe 1990, va invece a rimpolpare il gruppo Fidal nella corsa: “Sono contento di esser entrato a far parte del gruppo 3Life. Cercavo una società che trasmettesse passione per lo sport e per l’essere in forma, e chi meglio di chi pratica triathlon?” Per Roberto quindi la voglia di fare sport va di pari passo con quella di stare bene con il proprio corpo, ed è proprio grazie alla corsa che ha raggiunto questo obiettivo: “Sono iscritto alla Fidal da circa un anno, mi sono appassionato alla corsa con l’obiettivo di perder peso, portando con me ben 25 Kg in più fino a due anni fa. Ora vorrei cercare costanza e determinazione nel continuare gli allenamenti, circondandomi di persone che masticano sport e cercare magari di raggiungere qualche soddisfazione personale nelle manifestazioni podistiche che si svolgono in zona. Nella ultima 21 chilometri svoltasi a Milano il mio orologio a fine corsa segnava 25 minuti in meno rispetto all’anno prima, cosa che mi ha reso felice e consapevole che è la giusta strada per stare e sentirsi bene”.