Rodriguez: “Vincere sotto la pioggia? E’ ancora più epico”

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LECCO – Intervista speciale di Rodriguez a fine “Il Lombardia” 2013 tra mondiale, Lombardia e futuro. Ecco il botta-risposta alla conferenza stampa tenuta da Rodriguez poco dopo la vittoria de Il Lombardia. 

Ci descrivi la gara di oggi? Come l’hai vissuta? E’ stato facile?

Stavo bene, sono partito al momento giusto. Non è mai facile vincere. E’ stato bellissimo, tantissima gente e posti belli. Negli ultimi 10 km come sempre ho provato un po’ di ansia per arrivare.

Cosa vuoi dire riguardo al mondiale?

Guardo sempre avanti, non è facile perché il mondiale è andato come sapete, ma io sono uno che guarda avanti. Non dimentico il mondiale, ma oggi vorrei pensare e parlare solo de “Il Lombardia”, una gara difficile a cui non voglio togliere attenzione e visibilità.

Della polemica con Valverde non vorrei parlare: lui ha spiegato le sue motivazioni, io lo rispetto. Ognuno ha il suo pensiero. Il ciclismo è uno sport bellissimo ed individuale, ci sono sensazioni personali ed io non posso sapere quelle degli altri.

La radio al mondiale mi avrebbe aiutato, ma nei regolamenti era stabilito diversamente e così è stato, inutile rammaricarsi. Guardo avanti.

Come ti sei preparato nella settimana?

Grazie anche alla famiglia ed amici ho recuperato forze dopo Firenze.

Cosa dire della vittoria di oggi?

A volte avevo paura che Voeckler andasse via da solo, ci ha abituati a simili imprese; ma la squadra ha lavorato benissimo ed è riuscita a riprenderlo.

Dopo che sono scattato, ad un certo punto ho avuto paura che mi prendessero, ma la radio mi aiutava ed il direttore mi incitava dall’ammiraglia. La vittoria di oggi è importante anche in chiave Pro-Tour.

Lo scatto a Villa Vergano era calcolato: sapevo che è una salita dura e avevo previsto che se volevo vincere dovevo attaccare, partire con “una bella secca e basta”.

Non mi piace la pioggia, ma quando vinco sotto la pioggia è ancora più epico.

Sono contento di questa settimana perché il ciclismo ha riacquistato passione e visibilità, è bello che si parla di queste cose così si parla di ciclismo, tattica, squadre.

E’ una vittoria speciale perché arriva a fine stagione, che è il momento in cui si sente di più la fatica. Non è facile per i corridori arrivare al 6 Ottobre e chiudere la stagione agonistica iniziata a Marzo.

Per il futuro?

In questa stagione appena finita sono stato un po’ sfortunato, al contrario dell’anno precedente: secondo alla Vuelta di Spagna, al Tour sono caduto e non ho mai potuto dare il 100%.

Il Giro d’Italia è una gara bellissima: nel 2014 ci sarò, anche perché dopo le classiche di primavera sono in forma. Questa settimana a Firenze ed a Lecco ho sentito vicino l’appoggio degli italiani, tanti tifosi per me … percui sì, sarò al Giro d’Italia e … speriamo in bene!