Nel pomeriggio la cerimonia semplice ma molto sentita
Il Prefetto di Lecco ha consegnato la medaglia ai parenti
BALLABIO – Si è svolta a Ballabio nel pomeriggio di oggi, lunedì 1 febbraio, la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore che lo Stato italiano ha concesso ai cittadini della provincia, militari e civili, che nell’ultimo conflitto mondiale sono stati deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.
Il Prefetto Castrese De Rosa ha incontrato Giovanni Bruno Bussola sindaco di Ballabio, comune dove abitano i parenti dei due internati premiati alla memoria, e Antonella Invernizzi, comune di origine di Battista Invernizzi e Fedele Amabile Valsecchi. A ritirare la medaglia d’onore sono stati i parenti.
“Ci tenevamo a consegnarvi di persona queste medaglie. In genere si organizza una cerimonia, ma a causa del covid ho deciso di spostarmi io in tutta la provincia per consegnare le 83 medaglie – ha detto il Prefetto Castrese De Rosa -. Comprendere quello che è successo è impossibile, ma non dimenticare è importante perché non si ripeta più. Questo simbolico segno di riconoscimento che oggi consegniamo a questi cittadini vuole testimoniare anche la nostra vicinanza ai famigliari di queste persone che hanno sacrificato la loro vita. Il messaggio che noi vogliamo trasmettere ai giovani è quello di sviluppare una coscienza civile che guardi alla fratellanza e non all’odio”.
Il Prefetto, poi, ha ringraziato Augusto Giuseppe Amanti autore dell’immenso lavoro di ricerca che ha portato al riconoscimento e all’attribuzione delle medaglie: “La ricerca sugli internati e deportati della Valsassina nei lager nazisti è cominciata 3 anni fa e ho trovato ben 402 valsassinesi dei quali 47 purtroppo sono morti. A Ballabio sono 22 gli internati/deportati di cui 5 morti. E’ stato un lavoro meticoloso portato avanti negli archivi di Stato di Como e di Milano e contattando i figli dei valsassinesi che si erano spostati in altre province. Una ricerca estremamente interessante che è poi sfociata in un libro che racconta le enormi difficoltà vissute da queste persone”.
“Sia Battista che Fedele fanno parte della grande famiglia morteronese, ricordarli in questa occasione e vedere quanto hanno dato per la loro Patria e per il loro piccolo paese è un onore per noi – ha detto il sindaco Antonella Invernizzi -. Morterone continua ed è vivo proprio grazie alla storia di questi grandi uomini”.
“Nonostante una cerimonia semplice e in forma ristretta per i motivi che tutti sappiamo vedo che c’è un sentimento molto forte – ha detto il sindaco Giovanni Bruno Bussola -. I valori che sono alla base di questa cerimonia penso daranno forza anche al nostro paese. Questo momento di ricordo non deve finire qui e oggi, passata l’emergenza sanitaria prendo l’impegno con il sindaco di Morterone di ritrovarci qui per portare avanti la memoria in maniera fattiva di quello che è stato per evitare che non accada più”.
Le due medaglie d’onore
Invernizzi Battista nato il 4 agosto 1915 a Morterone
luogo internamento Stalag n. 603 di Kreisberg dal 24/11/1943 al 8/05/1945
Valsecchi Fedele Amabile nato il 17 aprile 1911 a Morterone
luogo internamento Germania dal 8/09/1943, deceduto durante la prigionia il 16/04/1945