LECCO – La Provincia di Lecco ha predisposto il Piano di Bilancio idrico, quale importante strumento conoscitivo di indirizzo per la gestione della risorsa idrica e del relativo territorio.
Il Piano analizza lo stato attuale delle criticità idrologiche, idromorfologiche e ambientali di tutti i tratti dei corsi d’acqua del territorio in esame, ne classifica lo stato di eventuale compromissione e indica le residue compatibilità di nuove derivazioni in relazione agli obiettivi di conseguimento dei requisiti ambientali richiesti dalla legislazione vigente.
Il territorio oggetto di indagine è stato circoscritto in una prima fase alla porzione della provincia nella quale sono presenti i corsi d’acqua di maggiore interesse per lo sfruttamento idroelettrico. In particolare si è deciso di estendere lo studio ai bacini idrografici dei corsi d’acqua afferenti i territori della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino, Valle San Martino, della sponda orientale del lago di Como e dei comuni di Colico e Lecco. Si è inoltre deciso in questa fase di escludere dall’analisi i fiumi Adda e Lambro in quanto corsi d’acqua di confine con altre province.
Il Consiglio provinciale, nella seduta di lunedì 2 maggio, ha preso atto dello studio di dettaglio effettuato e delle indicazioni normative di gestione della risorsa proposte, disponendo contestualmente la trasmissione del Piano a Regione Lombardia affinché venga recepito nel Bilancio Idrico regionale attualmente in fase di predisposizione, per rendere vincolanti le indicazioni contenute.
“Il Consiglio provinciale ha fortemente voluto questo Piano – commenta il Consigliere provinciale delegato all’Ambiente Anna Mazzoleni – come strumento conoscitivo su scala locale e vorremmo che possa servire per la gestione dei nostri torrenti montani: analizza i requisiti ambientali di ciascun corso d’acqua in base alla situazione qualitativa e quantitativa attuale del reticolo idrografico. Allo stesso tempo vuole essere uno strumento di indirizzo delle strategie politiche di gestione del territorio documentando dove non risulta più possibile autorizzare nuove derivazioni o, laddove possibile, i limiti entro i quali possono essere ammesse”.
Lo scorso 17 marzo 2014 il Consiglio provinciale aveva approvato una mozione relativa al rilascio di concessioni di derivazioni d’acqua per la costruzione di micro e mini impianti idroelettrici, con la quale, a fronte dall’alto numero di centrali idroelettriche di piccole dimensioni costruite, in via di costruzione oppure oggetto di richieste sui torrenti montani, era stato dato mandato alla Giunta di predisporre un Piano di Bilancio idrico provinciale.
La Provincia risulta competente esclusivamente in materia di istruttoria e rilascio di concessioni di piccola derivazione d’acqua e di rilascio dell’Autorizzazione Unica, per la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili, tra cui gli impianti idroelettrici relativi alle piccole derivazioni.
Non ha pertanto competenza diretta in merito alla pianificazione sull’utilizzo delle risorse idriche, dovendosi in tal senso obbligatoriamente riferire e adeguare agli atti pianificatori degli enti superiori, quali Autorità di Bacino per il Fiume Po e Regione Lombardia.
Tali documenti tuttavia, essendo stati redatti a scala regionale e a scala di Bacino Idrografico del Fiume Po, pur fornendo indicazioni normative specifiche valide per tutti i territori e per tutti i corsi d’acqua ricadenti nelle aree oggetto di pianificazione, non contengono analisi di dettaglio a scala locale, senza le quali risulta assai difficoltoso attuare una corretta gestione della risorsa idrica.
“La Provincia – aggiunge il consigliere Mazzoleni – ha completato questo studio in grado di fornire una conoscenza approfondita delle attuali disponibilità e del livello di sfruttamento della risorsa idrica, e lo propone come indirizzo per una corretta gestione nel pieno rispetto delle norme ambientali e degli obiettivi di pianificazione vigenti. Lo sfruttamento a scopo idroelettrico dei nostri corsi d’acqua, richiesto anche per quelli di portata molto ridotta, incide pesantemente sulla gestione del territorio delle aree limitrofe ai corsi d’acqua. Per tale motivo il Piano di Bilancio idrico dovrà essere recepito come specifico Piano di Settore all’interno del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale”.