Introbio. Un banchetto in piazza per la raccolta firme pro “Fusione dei Comuni”

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Domenica dei cittadini del paese valsassinese hanno organizzato punto informativo sull’iniziativa

La petizione di valore simbolico verrà presentata agli enti territoriali competenti

INTROBIO – Prosegue l’attività intrapresa da alcuni cittadini introbiesi per promuovere la raccolta firme per chiedere di aderire alla fusione dei comuni avviata dai paesi di Primaluna e Cortenova.

Domenica mattina nella piazza del paese è stato organizzato un banchetto per la raccolta adesioni e per informare gli abitanti riguardo l’iniziativa. Ad ora le firme raccolte sono oltre 300 ma i promotori non hanno certamente intenzione di fermarsi.

“Dalla giornata di ieri abbiamo appreso dalle persone che c’é molto interesse a saperne di più – spiega Michele Buzzoni, portavoce del gruppo di “attivisti” – Anzi in molti chiedono il  perché non vengono previste assemblee pubbliche per conoscere meglio e capire cosa sta avvenendo nei due paesi vicini che già hanno avviato questa procedura. Per il futuro dei nostri borghi riteniamo che questa sia l’unica opportunità di sopravvivenza e non capiamo perché aspettare altri anni magari rischiando anche di restare esclusi. Le incorporazioni successive prevedono ogni volta riorganizzazioni quindi costi  aggiuntivi e tempi che si allungano per ottenere l’efficientamento degli uffici e dei servizi”.

Il 4 aprile a Primaluna si terrà un’assemblea pubblica come previsto dal programma del percorso avviato dai due paesi del centro Valsassina.

“Siamo in contatto anche con dei funzionari regionali  che seguono questi procedimenti e le firme di valore simbolico verranno comunque presentate ai vari enti come segno di volontà di adesione – prosegue Buzzoni – Vedendo le statistiche e la storia dei paesi che già hanno affrontato le fusioni riteniamo sia difficile per noi unirci un domani ai paesi limitrofi e nel frattempo perdere i vantaggi che a livello amministrativo succedono a questa scelta. E’ comunque un sentire diffuso che la gente non è informata a riguardo e che questo andrebbe fatto per tempo per dare spazio alle persone di maturare con consapevolezza una decisione che determina il futuro del loro paese”.