Il sindaco Artana: Come ogni monumento custodisce le memorie di uomini straordinari, che senza esitare, hanno risposto al richiamo della patria. Orgoglio e gratitudine”
PASTURO – La pioggia non ha intaccato la sentita cerimonia di ieri pomeriggio in Piazza Vittorio Veneto per il 100 del monumento dei caduti. Presenti amministratori e associazioni del territorio, i consiglieri provinciali Mattia Micheli e Mauro Piazza e il presidente della sezione Alpini di Lecco, Emiliano Invernizzi.
Il sindaco Pierluigi Artana ha ripercorso nel suo discoro le tappe storiche che portarono alla realizzazione del monumento. “Oggi siamo qui riuniti per commemorare un secolo dalla costruzione di questo monumento che venne inaugurato proprio il 26 ottobre 1924 come ci ricordano i testi trovati sul giornale della parrocchia e dell’archivio comunale. Venne costituito un comitato per le onoranze dei concittadini caduti di Pasturo nel 1920 e creato un fascicolo delle offerte per la raccolta delle donazioni. Il denaro raccolto venne depositato in un libretto di risparmio all’ufficio postale intestato proprio al comitato e costudito dal cassiere Invernizzi Luigi di Francesco. Il documento venne pubblicato all’albo pretorio il 18 luglio 1920″.
Vennero raccolte 326 donazioni con svariati importi in base alla possibilità delle famiglie.
“Questo sta a dimostrare la voglia di onorare e di contribuire da parte della popolazione di Pasturo per realizzare il proprio monumento ai caduti – prosegue il primo cittadino – Vi furono donazioni dagli ex militari, dalla compagnia filodrammatica di Pasturo, dal gruppo filodrammatico signori villeggianti, dalla confraternita di Pasturo, dalla vendita dei biglietti della lotteria, dal parroco, dalla organizzazione della grande pesca del 1923, dall’incanto di vari oggetti, dal ricavo di un bosco dal taglio della legna, dal frutto degli alloggi per militari, dalla vendita delle cartoline del monumento. Vennero raccolti in tutto 27’195.30 lire a fronte di una spesa ammontante a 28’535.30 lire la somma di differenza per effettuare la liquidazione di 1340 lire venne chiesta al Municipio”.
L’inaugurazione del monumento fu il 26 ottobre 1924.
“Fra una folla di convenuti dai paesi vicini le varie rappresentanze le associazioni e in una commozione generale venne scoperto il monumento raffigurante un alpino di vedetta con il suo fucile e sui bordi di granito i nomi scolpiti dei 29 caduti pasturesi, vennero pure riportati i nomi dei caduti nel corso della guerra di Libia del 1914 mentre quelli della seconda guerra mondiale furono inseriti nel marmo centrale il 4 novembre 1976″.
La statua di bronzo fu opera dello scultore Cirillo Bagozzi su progetto dell’architetto Abele Ciapparelli.
“E’ dal nostro orgoglio e gratitudine a questi soldati come ogni monumento custodisce le memorie di uomini straordinari, che senza esitare, hanno risposto al richiamo della patria – prosegue Artana – Portarono il loro coraggio sulle montagne, nelle pianure nei mari, in cielo sui fronti impervi in tempo di guerra. Questi soldati sono l’emblema del sacrificio, del rispetto e dell’onore, sono il simbolo dei luoghi, della solitudine, della fatica, ma hanno saputo trovare la forza non solo per la difesa della Patria ma anche la solidarietà verso chi ha bisogno. Questo monumento rappresenta il sacrificio di chi non è più tornato e il ricordo di chi ha indossato il cappello con la penna, la vaira da bersagliere, il basco o il cappello da divisa che accomuna generazioni di militari. Rappresenta anche il ricordo di chi ha indossato il suo cappello con fierezza non solo nelle due guerre ma nelle missioni di pace, del lavoro nei disastri naturali, negli aiuti umanitari e nella vicinanza con le nostre comunità in ogni momento di bisogno. Un secolo è trascorso eppure il valore resta immutato una forza silenziosa e concreta che ha costruito un legame con la popolazione. Il valore dei nostri alpini, dei nostri militari, dei nostri soldati, resta immutato. Lo dobbiamo guardare come un invito alla perseveranza e al coraggio. Deve diventare un insegnamento, sguardo fiero e cuore saldo, ci hanno lasciato e ci lascheranno ancora un segno indelebile. L’omaggio che portiamo oggi va a loro e a tutti quelli che continuano a portare avanti questa grande tradizione. La nostra riconoscenza va anche a tutte le famiglie le quali hanno sostenuto i loro cari con amore e con fierezza sopportando l’assenza e pregando per il loro ritorno. Questo monumento non è solo bronzo e pietra scolpita, ma una testimonianza viva della loro storia e dei valori che rappresenta. E’ un invito a noi tutti ricordare, a tramandare questi ideali, a essere degni della loro eredità e far vivere nel nostro agire quotidiano lo spirito indomabile dei nostri caduti, a tutti loro a voi presenti e ai futuri diciamo grazie, con il cuore e l’orgoglio di essere parte di questa storia”.
Ad accompagnare la cerimonia il Corpo Musicale Bruno Colombo.