Giornata nazionale delle persone scomparse. Riflessioni tra psicologia, prevenzione e azione delle istituzioni

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Prevenzione, ricerca e sostegno psicologico

L’incontro è stato introdotto dallo scrittore e medico Andrea Vitali

LECCO – Presso la sala Don Ticozzi di Lecco, si è tenuto un tavolo di confronto sul tema delle persone scomparse, in occasione della Giornata nazionale dedicata a questa ricorrenza, il 13 dicembre alle ore 10:30.

L’incontro è stato introdotto dallo scrittore e medico Andrea Vitali, che ha letto due brani inediti, frutto della sua raffinata penna, centrati sul dolore della perdita, offrendo così ai presenti un avvicinamento empatico e sentito a un tema così delicato.

Hanno poi preso la parola il Prefetto, Paolo Ponta, il Vicepresidente della Provincia, Mattia Micheli, e il Sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni. Sono seguiti gli interventi dialogici di: Professor Fabio Sbattella, psicologo dell’emergenza e docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, autore del volume “Persone scomparse. Aspetti psicologici dell’attesa e della ricerca”; Viceprefetto aggiunto Vanessa Clemente, Dirigente dell’area dedicata alla Protezione Civile della Prefettura; Dott. Pierluigi Danza, dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Lecco, affiancato dall’Ispettore Italo Cantù, capoturno dell’ufficio denunce, coordinatore della Squadra Volante e negoziatore di primo livello.

L’evento ha avuto l’obiettivo di fornire strumenti psicologici e operativi per la gestione del fenomeno. Aperto alla cittadinanza, ha visto anche la partecipazione delle famiglie degli scomparsi, rappresentate dall’Associazione Penelope, le quali hanno espresso apprezzamento nei confronti delle Istituzioni, trovando conforto sia nell’attenzione dimostrata sia negli strumenti di intervento illustrati.

“Si è pensato innanzitutto a loro, sottolineando sin dall’inizio come l’imminente periodo natalizio non rappresenti per tutti un’occasione di serena felicità, come vorremmo: ci sono famiglie in cui qualcuno ha purtroppo lasciato la propria casa, e spesso è impossibile sapere quale sia stato il suo destino. È emersa la consapevolezza che una simile esperienza potrebbe capitare a chiunque, e ci si è chiesti come affrontarla – continuano gli organizzatori dell’evento – Ciascuno dei professionisti presenti al tavolo di confronto ha offerto il proprio contributo, proponendo prospettive uniche per comprendere le cause, le conseguenze e le possibili modalità di intervento in situazioni simili”.

“Si è ricordato che dietro ogni volto scomparso c’è una storia interrotta, una famiglia in attesa, una speranza che non deve spegnersi. Il fenomeno delle persone scomparse colpisce profondamente la società, toccando giovani e anziani, donne e uomini, persone fragili e non – proseguono i coordinatori – Ogni scomparsa rappresenta una ferita che lacera il tessuto sociale: dietro ogni nome si nascondono un volto e un legame affettivo che improvvisamente si interrompe. Il sig. Prefetto ha sottolineato che è dovere delle Istituzioni garantire che nessuno venga dimenticato e che ogni caso riceva l’attenzione e la cura necessarie”.

“Si è osservato che il fenomeno delle persone scomparse è complesso e multiforme: coinvolge minori che fuggono da situazioni difficili, anziani che si smarriscono e persone fragili che attraversano momenti di crisi. Per affrontarlo è necessario un approccio integrato, che veda il coinvolgimento sinergico di Forze dell’ordine, Magistratura, Enti locali, Associazioni e cittadini. La collaborazione è fondamentale, nessuna istituzione da sola può gestire un problema così delicato” dichiarano i coordinatori.

Negli ultimi anni, inoltre, sono stati compiuti importanti passi avanti: l’attivazione di banche dati nazionali, l’impiego di tecnologie avanzate per le ricerche e la formazione mirata degli operatori. Gli organizzatori sottolineano: “Tuttavia, la sfida resta aperta, occorre rafforzare le azioni di prevenzione, sensibilizzare famiglie e scuole e diffondere la cultura della segnalazione tempestiva. Ogni minuto conta, la rapidità delle prime ore può fare la differenza tra la vita e la morte”.

È stato evidenziato anche il ruolo fondamentale del Volontariato e delle Associazioni che, con dedizione e coraggio, supportano le Istituzioni nelle ricerche e nell’assistenza alle famiglie.

“Le Istituzioni hanno assunto davanti alla platea un duplice impegno: da un lato, garantire strumenti efficaci per la ricerca e le indagini; dall’altro, offrire sostegno psicologico e umano ai familiari, spesso alle prese con un dolore invisibile e duraturo. Non va dimenticato che dietro ogni scomparsa c’è una famiglia che attende, spera e talvolta non trova risposte” sottolineano gli organizzatori.

Il Sig. Prefetto ha rivolto, a tal proposito, un appello: “fare della memoria e della responsabilità collettiva il motore dell’azione condivisa. Solo unendo le forze, Istituzioni e comunità, è possibile restituire dignità, giustizia e speranza a chi è stato inghiottito da quello che il professor Sbattella ha definito il ‘silenzio dell’assente… uno schermo bianco sul quale si imprimono tutte le immagini che percuotono la mente di chi interroga il silenzio'”.

Nel corso dell’incontro, il Professor Sbattella ha approfondito gli effetti psicologici della scomparsa, sia sulle persone che scompaiono sia su chi resta, analizzando le motivazioni alla base delle fughe, il disagio giovanile, il silenzio dell’assente, i meccanismi proiettivi, il tempo sospeso e il lutto congelato. Ha trattato inoltre l’impatto dei mezzi di comunicazione e il ruolo dello psicologo nelle ricerche, evidenziando l’importanza del sostegno psicologico alle reti relazionali, del missing profiling, della preparazione relazionale delle squadre di ricerca e del supporto agli operatori nel post-intervento.

Il Commissario Danza e l’Ispettore Cantù hanno illustrato la natura delle domande rivolte ai familiari e ai cari dello scomparso, spiegando come queste, pur talvolta percepite come pressanti, siano fondamentali per orientare l’azione delle squadre di ricerca nelle prime ore. Hanno inoltre descritto l’approccio adottato nella raccolta delle denunce e hanno dato un volto e un’anima ai numeri presenti nei report sulle scomparse, condividendo alcuni casi concreti per rendere tangibile la realtà dietro le statistiche.

La Dott.ssa Clemente ha illustrato la distinzione fondamentale tra “dispersi” e “scomparsi”, approfondendo il significato della scomparsa nel tempo e richiamando esempi storici, dai dispersi di guerra al culto del Milite Ignoto, fino al momento della nascita del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse, supportando il discorso con dati aggiornati sul fenomeno.

Ha spiegato come vengono organizzate e coordinate le ricerche, delineando ruoli e funzioni nei piani territoriali e sottolineando l’importanza di protocolli consolidati, in particolare il Protocollo d’Intesa tra il Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, finalizzato alla ricerca di scomparsi all’estero.

Infine, ha focalizzato l’attenzione sulle strategie di prevenzione per le persone vulnerabili, come bambini e anziani, e sull’impiego della tecnologia a supporto delle ricerche, tra cui droni termici, elicotteri e sistemi di geolocalizzazione.

Le prospettive dei quattro professionisti hanno evidenziato che la risposta alle scomparse deve essere corale, fondata su prevenzione, prontezza operativa e umanità. Dall’analisi dei vari aspetti del fenomeno, dalle cause psicologiche alle sfide operative, è emerso con chiarezza che il lavoro di squadra tra le diverse forze è fondamentale, così come la necessità di intervenire rapidamente, senza mai trascurare il benessere psicologico delle persone coinvolte.