LECCO – Calano i lavoratori domestici stranieri tra il 2010 e il 2011, il dato nazionale è di circa il 5,2% in meno anche se il settore rimane comunque prevalentemente appannaggio della popolazione straniera, essendo composto dall’80% di lavoratori non italiani. Questo secondo le statistiche elaborate e diffuse dalla Fondazione Leone Moressa, che ha calcolato come la contrazione del 5,2% non sembri riguardare i lavoratori italiani, che registrano invece un aumento del 3,0%.
Nel lecchese si contano quasi tremila domestici (per la precisione 2.957) l’82,9% dei quali è straniero. I cugini comaschi contano il doppio degli occupati nel settore, oltre 5mila e 500 addetti, ma a guidare la classifica nazionale, stilata dalla Fondazione, sono Roma e Milano, rispettivamente con 110 mila e 82 mila domestici. Lombardia e Lazio, infatti, raccolgono oltre un terzo dei lavoratori domestici presenti sul territorio nazionale, rispettivamente il 20,2% e il 17,2%.
La popolazione dei lavoratori domestici è costituita prevalentemente da donne: le lavoratrici italiane hanno un’età media di 46 anni, mentre le straniere sono più giovani di 3 anni. Mediamente queste ultime lavorano più ore settimanali delle italiane: 27 ore a fronte di 19; ma dichiarano meno settimane: 35 per le straniere e 38 per le italiane.
Le lavoratrici straniere ricevono una retribuzione media di 6.411 €, mentre le italiane percepiscono mediamente 5.153 € all’anno. Esiste poi una lieve differenza di reddito tra le lavoratrici comunitarie (1.057 €) e quelle extracomunitarie (1.102 €). Rispetto al 2010 la retribuzione delle donne straniere è aumentata del 10 %. La maggioranza (60,2%)degli stranieri impiegati in questo settore provengono dall’est Europa.