I costruttori esortano la P.A.: “E’ ora di saldare i debiti con le imprese”

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LECCO – “È con grande soddisfazione che prendiamo atto della nota del Ministero dello Sviluppo Economico con cui viene chiarito in modo inequivocabile che il Decreto Legislativo 192/2012, con cui viene recepita la nuova direttiva UE contro i ritardati pagamenti, si applica anche al settore edile”. Sono queste le prime parole, affidate a un comunicato stampa, espresse dal presidente di ANCE Lecco, Sergio Piazza.

“La battaglia condotta da ANCE su tutti i fronti – continua Piazza – ha ottenuto il risultato che tutti ci attendevamo e che rispecchia le motivazioni con cui il nostro sistema l’ha sostenuta. Abbiamo evitato che una ingiusta esclusione andasse a penalizzare ulteriormente il nostro settore, certamente il più colpito in questi anni dai ritardati pagamenti delle stazioni appaltanti nell’ambito dei lavori pubblici, con pesantissime conseguenze sul piano dei conti delle nostre imprese”.

Il merito di questo risultato, sempre secondo Sergio Piazza, “va dato al nostro presidente nazionale, Paolo Buzzetti, che ha condotto una battaglia di giustizia con grande forza e determinazione, ottenendo per altro su questo tema il pieno supporto della Commissione Europea, a testimonianza della fondatezza della nostra richiesta”. “Ci domandiamo tuttavia – commenta ancora il presidente di ANCE Lecco – se dovesse davvero essere necessario attendere così a lungo per ottenere l’applicazione di una direttiva i cui contenuti avrebbero dovuto essere per molti versi scontati: che lo Stato e la pubblica amministrazione debbano pagare entro un tempo ragionevole opere commissionate e realizzate da privati a favore della comunità. Purtroppo, invece, ciò che altrove è nella logica delle cose in Italia non lo è”.

“Ora – precisa il presidente di ANCE Lecco – ci attendiamo che le pubbliche amministrazioni, con le quali le nostre imprese hanno in media un ritardo di otto mesi nei pagamenti, provvedano tempestivamente con atti coerenti a quanto stabilito a saldare i propri debiti, ridando fiato ad un settore come il nostro, pesantemente colpito dalla crisi. Al tempo stesso – conclude Piazza – è necessario che il prossimo Governo allenti quel Patto di Stabilità che sta paralizzando l’iniziativa pubblica a tutti i livelli, toglie fiato all’economia e blocca interventi necessari sul piano del miglioramento delle infrastrutture e della manutenzione del territorio”.