LECCO – La vendita di Linee Lecco sbarca in Consiglio Comunale: questa sera, il provvedimento sarà all’ordine del giorno a Palazzo Bovara e si ci si attende un’accesa discussione tra i consiglieri, viste le scintille già scattate tra le opposte parti politiche.
Se l’alienazione della società di trasporto urbano, interamente proprietà del Comune, viene spiegata dal sindaco Virginio Brivio come una mossa necessaria per obblighi di legge riguardo alle partecipazioni societarie degli enti comunali e in vista del prossimo bando di gara che vedrà Linee Lecco competere con altre aziende anche estranee al territorio lecchese (vedi intervista), da parte di Pdl e Lega è stata espressa contrarietà al progetto con parole dure contro l’Amministrazione Comunale, tacciata di “irresponsabilità” da parte del vicecoordinatore provinciale Pdl, Antonio Pasquini.
Contraria anche l’Italia dei Valori, con il capogruppo Ezio Venturini che ha definito la vendita di Linee Lecco come “un tradimento alla città” ed ha auspicato soluzioni alternative:
“Un tradimento morale definito dall’ormai affetto che i cittadini hanno nei confronti di Linee Lecco definendola come un “azienda di famiglia” , tradimento nei principi di salvaguardare gli interessi della popolazione Lecchese in quanto una società pubblica garantisce e salvaguardia costi e qualità del servizio, e quello ancor più grave un alto tradimento nei confronti di 27 milioni di Italiani di Italiani che tramite il referendum del 12 e 13 giugno 2011 hanno abrogato le norme che prevedevano la cessione al mercato dei servizi pubblici locali di rilevanza economica e, tra questi, 18.346 cittadini lecchesi”.
Nel dibattito si è inserita anche l’associazione Qui Lecco Libera, che in questi giorni ha inviato un messaggio ai consiglieri chiedendo loro di non approvare l’ordine del giorno, confidando in formule alternative alla vendita della società ai privati e tra le possibili soluzioni viene citata l’azienda speciale consortile, già proposta anche sul tema dell’acqua pubblica.
Si attende quindi un duro scontro politico, su un provvedimento che potrebbe anche subire modifiche nella discussione in consiglio; nel frattempo già in commissione sono state accolte alcune proposte provenienti anche dalle opposizioni: tra queste l’impegno, ribadito in mondo più esplicito, alla tutela degli occupati di Linee Lecco e l’impegno dell’acquirente a non attivare forme di collaborazione professionale, per almeno cinque anni dalla cessione dell’azienda, con chi abbia rivestito in questi ultimi cinque anni la carica di amministratore della società lecchese.